Il padovano Innocenti nuovo presidente della Federazione italiana rugby

PADOVA. «Inizia una nuova storia, cercherò di portare avanti con tutte le mie forze quello che ho promesso. Sono troppo piccolo per poter risolvere da solo i problemi, posso farlo solo con il sostegno di tutti quanti. Io di sicuro ci metterò tutto me stesso». Queste le prima parole di Marzio Innocenti, 62 anni, presidente uscente della Fir veneta e padovano d’adozione, eletto presidente della Federazione italiana rugby dall’assemblea riunita ieri alla Nuova Fiera di Roma, primo veneto della storia, che mette “la chiesa al centro del villaggio” spodestando i poteri romani per dare lustro alla vera culla del rugby italiano, il Veneto. «Voglio condividere questa vittoria con Giovanni (Poggiali, candidato alla presidenza che ha ritirato la candidatura decidendo di sostenere Innocenti, ndr), che ha fatto una delle cose più belle e di valore che può fare un uomo».
L’ex giocatore (quattro scudetti con il Petrarca, di cui l’ultimo da capitano), numero uno del Comitato regionale Veneto dal 2013, ha ottenuto il 56,38% dei voti. Paolo Vaccari si è fermato al 40,37% delle preferenze, mentre il presidente uscente Alfredo Gavazzi ha raccolto il 3,2% dei voti. Gavazzi, che era alla guida della Fir dal 2012, sui social ha voluto ringraziare «il rugby italiano per la fiducia di questi otto anni, un privilegio aver servito la federugby insieme al Consiglio». Sono inoltre risultati successivamente eletti i seguenti consiglieri federali e il presidente del collegio dei revisori dei conti. Consiglieri federali eletti in quota società Antonella Guallandri (29.384 voti), Vittorio Musso (27.990), Giorgio Morelli (25621), Nicoletta Dalto (21.366), Grazio Menga (19.888), Giovanni Fava (18.232), Antonio Luisi (18.135). In quota giocatori: Carlo Festuccia (4.075 voti) e la trevigiana Francesca Gallina (3.745). Eletto in quota tecnici Carlo Orlandi (2.230), presidente del collegio dei revisori dei conti Andrea Duodo.
«A Marzio Innocenti va il mio sincero in bocca al lupo di buon lavoro alla guida di uno sport che ha nel Veneto il suo triangolo d’oro (Padova-Treviso-Rovigo) e che vanta le percentuali più alte di atleti convocati con la nazionale maggiore e con quelle giovanili», ha detto il presidente Zaia, «per noi è un orgoglio ritrovare un ambasciatore dello sport Veneto a capo di una federazione così importante». —
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