Il principe cerca moglie, ma è già sposato

C’è un matrimonio di troppo nella vita di Giorgio Pellegrin, un passato da imprenditore e un presente da sedicente principe di Liecthenstein. C’è, per l’esattezza, un matrimonio celebrato in chiesa a Trieste all’inizio degli anni Novanta, cancellato dal tribunale civile con una sentenza di divorzio, ma mai annullato dalla Sacra Rota. La conseguenza? Intuibile: il cinquantenne di Monfalcone mai e poi mai avrebbe potuto impalmare la bassanese Sandra Ciscato, 38 anni, ex operaia metalmeccanica, nella chiesa di Ca’Baroncello. E così quelle che dovevano essere le nozze dell’anno - 160 invitati nell’esclusiva location dell’Asolo Golf Club con la sposa destinata a venire incoronata principessa - si sono trasformate in un colossale pasticcio. O, per come la vedono il titolare del ristorante, del negozio di abiti da sposa, di quello di bomboniere, del fotografo e del fiorario che non sono stati saldati, in un buco da migliaia di euro.
Il fatto è noto: lui, all’apparenza ricco e nobile, doveva portare lei, novella Cenerentola, all’altare. E, appunto, doveva farlo in pompa magna. Il matrimonio invece è saltato all’ultimo, con gli invitati praticamente sull’uscio della chiesa. La ragione? La versione degli sposi-promessi è che il ristorante pretendesse il pagamento in contanti e anticipato del banchetto, ancora prima di banchettare. «Ci è arrivato un telegramma qualche giorno prima del 9 febbraio, data delle nozze», hanno detto ieri Sandra e Giorgio, «Volevano i soldi subito, oppure niente pranzo. E noi tutto quel contante non ce l’avevamo certo lì pronto. Abbiamo provato a cercare qualcosa all’ultimo, ma dove si trova in due giorni posto per 160 persone? È così è saltato tutto». Poi però c’è un’altra versione. Che è quella degli uffici. Dell’ufficio di Stato Civile per la precisione, dove è custodito un documento che parla chiaro: Giorgio Pellegrin si era già sposato in chiesa, a Trieste e non ha mai ottenuto l’annullamento dalla Sacra Rota. Per un errore di trascrizione, nel certificato di nascita di Pellegrin, quelle nozze non comparivano. E lui, evidentemente, si è ben guardato dal parlarne. Per cui, quando si è trattato di fissare il matrimonio, il sacerdote della parrocchia di San Leopoldo a Bassano, non ha avuto dubbi. All’ultimo, però le prime nozze sono venute alla luce. E il prete ha fatto quello che doveva: ha bloccato la celebrazione. E ora? Ora Giorgio e Sandra non si arrendono. Così ieri mattina è scattato il piano B: la coppia si è presentata al municipio di Bassano del Grappa chiedendo di potersi sposare in Comune. Gli uffici hanno spiegato che occorre rifare le pubblicazioni. La coppia ha dato l’ok all’iter: «Ma stavolta», assicurano i due, «sarà una cerimonia per pochi intimi: noi, i testimoni e nessun altro. La data? Segreta».
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