Il principe del foro Loris Tosi fra cda e business

VENEZIA. È considerato il «principe» degli avvocati tributaristi del Veneto, un professionista ricercatissimo dalle grandi aziende per le sue riconosciute competenze in campo fiscale. Per questo fa...
VENEZIA. È considerato il «principe» degli avvocati tributaristi del Veneto, un professionista ricercatissimo dalle grandi aziende per le sue riconosciute competenze in campo fiscale. Per questo fa particolarmente rumore a Venezia e in Veneto che nell’inchiesta sui concorsi universitari truccati aperta dalla Procura di Firenze sia coinvolto anche il professore e avvocato Loris Tosi, 60 anni, ordinario di Diritto tributario all’università veneziana di Ca’ Foscari, veneziano di Cannaregio con studio a Mestre in via Torino. Per Tosi, come per altri 21 colleghi di atenei italiani, è scattata l’interdizione per un anno dall’insegnamento. Una misura più blanda rispetto agli arresti ai domiciliari già scattati per altri docenti, ma che comunque impressione proprio per la notorietà del personaggio.


Prudentissimo non a caso il comunicato emesso da Ca’ Foscari, che nemmeno lo nomina. «Abbiamo appreso questa mattina dell'operazione che vede coinvolti diversi professori del sistema universitario italiano - recita la nota ispirata dal rettore Michele Bugliesi - tra i quali figura anche un docente del nostro Ateneo. Riteniamo importante e nell'interesse di tutti che sulla vicenda venga fatta chiarezza al più presto, e restiamo in attesa degli sviluppi e delle notizie ufficiali che ci verranno comunicate dagli organi preposti».


Una prudenza dettata anche dal calibro del personaggio, già consigliere di amministrazione della Save - la società dell’aeroporto di Venezia e di quello di Treviso - e di Veneto Banca. Ha lavorato inoltre come consulente per numerose Ulss del Veneto, a cominciare proprio da quella di Venezia. Ed è stato nei collegi di difesa di numerosi importanti processi, compreso quello del Mose, dove l’avvocato Tosi ha difeso Mario e Stefano Boscolo Bacheto, della «Cooperativa San Martino», una delle «chiavi» iniziale di tutta l’inchiesta legata al sistema di dighe mobili alle bocche di porto. Si è anche occupato di un tema attualità come la fiscalità legata alle città d’arte, per «colpire» anche i turisti a vantaggio dei residenti, occupandosi in particolare proprio di Venezia. Il volume «La fiscalità delle città d’arte», da lui pubblicato, intende affrontare proprio la sfida delicata di costruire un sistema compiuto di finanziamento di un ente locale, speciale e ad alta vocazione turistica, come la città metropolitana di Venezia, suggerimento l’istituzione di un’imposta di scopo.


Fa parte anche di un gruppo di imprenditori veneti tra cui il trevigiano Arrigo Buffon che a Venezia è proprietaria di alberghi come l’hotel Ai Cavalieri, Ai Reali, Al Bailo e Redentore.
(e.t.)


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