Il San Gaetano tutto esauritoper il Capodanno con Marco Paolini

È andato tutto esaurito, sia per le due prove di martedì e mercoledì, sia per lo spettacolo di giovedì in diretta su La7.
O meglio per la prova di San Silvestro rimane una manciata di posti, ma sarebbe proprio un azzardo presentarsi all’ultimo momento. Parliamo dello spettacolo che Marco Paolini mette in scena all’ex tribunale ora Centro culturale San Gaetano dal titolo «La macchina del capo». Un testo tratto dai suoi primi spettacoli, che diventa così un «Racconto di Capodanno». Le prove generali vanno in scena il 30 e 31, alle 18, mentre lo spettacolo del 1° gennaio è alle 21, trasmesso in diretta su La7.
«La macchina del capo - Racconto di Capodanno» prende vita dagli «Album», i racconti teatrali costruiti lungo un arco temporale che va dal 1964 al 1984, nei quali lo stesso gruppo di personaggi cresce, passando da uno spettacolo all’altro, in una sorta di romanzo popolare di iniziazione.
Non è un diario, non è un pezzo nostalgico, non è una memoria d’altri tempi. Un lavoro sull’infanzia e sulla primissima adolescenza, tra la famiglia, la colonia e le avventure nel campetto di pallone. È un viaggio che parte dalla casa, micro-universo dal quale osservare il mondo, per avanzare alla scoperta del macro-mondo (del mare, dei compagni di giochi, del sesso visto con gli occhi di un bambino). È il ritratto di un’Italia di periferia, vista su scala ridotta, tra la Pedemontana e il mare. È un lavoro sul desiderio e sulla scoperta, vicino alle atmosfere di Monicelli. I ragazzi protagonisti del racconto sono quasi gli «Amici miei», ma ragazzini. E le zingarate sono forse più innocenti, ma lo spettacolo si permette di giocarci con altrettanta ironia.
«Ho preso le storie più vecchie che ho raccontato - spiega Paolini - le ho prese da i primi "Album", quelli su cui ho imparato questo mestiere che viene dal teatro, il mestiere di raccontare storie. In quei lavori ho imparato a dosare i personaggi e a mescolarli con il filo della storia, a interpretare e narrare insieme. Ho ricombinato le storie vecchie con episodi nuovi che ho cominciato a scrivere un anno fa. E Lorenzo Monguzzi (chitarrista dei Mercanti di Liquore) mi accompagna in questo esercizio. Narro di infanzia non protetta da cordoni sanitari di adulti, di primo giorno di scuola, di campetti di periferia, di viaggi in treno e di vacanze avventurose. Narro di un bambino di 10 anni e della fretta di crescere. Narro non per nostalgia, ma per divertimento, per chi c’era già e si ricorda i dettagli e per chi è nato dopo e si diverte alla storia».
Avete mai assistito a uno spettacolo di Paolini? Siete riusciti a trovare posto per il primo evento teatrale al Centro San Gaetano? Raccontate quali emozioni vi ha trasmesso l'attore e regista veneto e come giudicate il suo lavoro? Qual è la sua opera che apprezzate di più?
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