Il sindaco di Zero Branco pronto a chiedere i danni

ZERO BRANCO. «Sono pronto a chiedere i danni alla Mestrinaro». Mirco Feston, sindaco di Zero Branco, entra a gamba tesa sull’indagine che vede l’azienda accusata di avere organizzato un traffico illecito di rifiuti, finiti a fare da fondamenta alla terza corsia dell’A4 e al parcheggio dell’aeroporto Marco Polo.
«Se le indagini riveleranno che anche a Zero Branco non si sono rispettate le normative, causando un danno ambientale, non esiterò a far costituire il Comune parte civile», prosegue Feston. La sua d’altra parte è una battaglia che dura da 4 anni, e questa indagine, di cui certo non può essere contento, segna però un punto a suo favore. L’obiettivo del sindaco fino ad ora è stato quella di impedire la realizzazione di un impianto di trattamento dei i rifiuti pericolosi, attraverso ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato. Ma ora Feston alza il tiro, «la Mestrinaro, se la Procura confermerà quanto emerso in questi giorni, deve abbandonare Zero Branco. Non mi interessa dei sindacati, la gente qui è preoccupata».
Feston potrebbe contare anche su un consiglio comunale compatto, «credo che se il danno ambientale c’è stato, il sindaco fa bene a dichiarare l’intenzione di chiedere i danni» ha detto Renato Toppan, consigliere di opposizione. «C’è grande preoccupazione», conferma Alberto Andreatta consigliere della Lega Nord, «perché al momento non si capisce se anche i nostri cittadini abbiano subito qualche danno. Va chiarito che l’indagine non c’entra nulla con l’impianto di trattamento dei rifiuti pericolosi. Credo che l’amministrazione si debba tutelare, ma che non si può non tener conto dei posti di lavoro».
Ieri in piazza non si parlava d’altro. Un’azienda che già era percepita come una minaccia ora si trova davanti un fronte compatto. «Siamo preoccupati, da anni diciamo che lì dentro qualcosa non funziona» ha spiegato Nello Auretto del comitato di cittadini che da tempo lotta contro la Mestrinaro. «Fortunatamente questo sindaco ci ascolta, e saremo al suo fianco nella battaglia per non far aprire quell’impianto. Ancora più ora che è stato scoperto questo scandalo». Il timore per la vicinanza tra abitazioni e rifiuti è evidente, «i materiali tossici devono trovare una diversa collocazione che non sia quella della lavorazione a ridosso delle case della Bertoneria», ha aggiunto Giuseppe Mesaccesi. «Quello che interessa alle famiglie è vivere in un ambiente sano. Di rifiuti speciali e sostanze chimiche pericolose non ne vogliamo proprio sapere». Ma chi in queste ore sta cercando di capire se c’è stato un grave inquinamento ambientale nel proprio Comune è anche il sindaco di Roncade Simonetta Rubinato. I lavori di allargamento della A4 hanno interessato direttamente il territorio comunale. Appena appreso dell’inchiesta della Procura, ha inviato una comunicazione ad Autovie Venete chiedendo di essere informata di tutti i dettagli della vicenda. «Seguiremo con attenzione gli sviluppi dell’indagini», ha detto Rubinato, che ha chiesto anche analisi sui materiali utilizzati nei 9 chilometri di A4 che riguardano Roncade. Federico Cipolla
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