«Il territorio del Prosecco è il più esteso in Europa dove è vietato il glifosato»

TREVISO
«Il Consorzio di tutela è impegnato da almeno dieci anni in un percorso che ha portato tutta la denominazione a traguardi ineguagliati, primo fra tutti l’abolizione del glifosato in tutti i 15 comuni della Denominazione Conegliano Valdobbiadene, facendo di questo territorio, la zona più estesa di Europa che ha vietato il discusso diserbante». È la replica del Consorzio di tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg all’inserimento dell’area del Prosecco nella relazione sulle emergenze ambientali che il delegato Onu Marcos Orellana ha consegnato al Ministero dell’Ambiente. «Nonostante gli enormi passi avanti compiuti dal territorio del Conegliano Valdobbiadene in materia di sostenibilità, passi avanti concretamente riscontrabili, permangono generalizzazioni che inducono a trasmettere informazioni errate» è la premessa.
Il Consorzio, sottolinea in una nota, «grazie all’importate lavoro sinergico con le amministrazioni locali ha inserito nei regolamenti di polizia rurale del territorio precise indicazioni provenienti dal Protocollo Viticolo, documento che indica ai soci viticoltori quali sostanze utilizzare e in quali modalità, per rendere la viticoltura sempre meno impattante sul territorio. Il nostro protocollo è a oggi decisamente più restrittivo rispetto alle norme regionali e ai protocolli nazionali in ambito di gestione del vigneto» sottolinea l’ente.
«Inoltre, il distretto del Conegliano Valdobbiadene sta alacremente investendo in ricerca e innovazione allo scopo di rendere la viticoltura più sostenibile, ne sono un esempio le varietà Glera resistenti che saranno immesse sul mercato entro due anni, la superficie destinata alla viticoltura biologica in continua crescita, la difesa di peronospora e oidio con i raggi Uvc e ozono, l’utilizzo di atomizzatori a recupero (prossimamente sul mercato quelli a rateo variabile ancora più all’avanguardia) e infine la grande competenza tecnica acquisita dai viticoltori grazie alla capillare diffusione dei corsi di formazione».
Le colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene hanno ottenuto nel luglio del 2019 il riconoscimento Unesco «grazie alla bellezza e unicità di queste colline, un paesaggio culturale che è nato grazie all’impegno di generazioni di viticoltori. Unesco, per inserire un sito nella lista dei luoghi da tutelare, compie anche valutazioni di tipo ambientale che sono parte integrante del dossier di candidatura. Se i commissari Unesco e Icomos, nelle loro indagini sul territorio, avessero riscontrato lo scempio descritto difficilmente avrebbero inserito il Conegliano Valdobbiadene nella lista di siti Patrimonio dell’Umanità». Sempre Unesco infine, «tra le motivazioni a favore dell’assegnazione del riconoscimento, ha portato l’ampiezza della superficie boschiva e ad altra destinazione agricola (oltre il 50%), che creano quel “mosaico” che di fatto consente un alto livello di biodiversità».
I viticoltori, è la conclusione, «si stanno impegnando da anni nella ricerca di metodi di gestione del vigneto sempre più tutelanti per il territorio e la consapevolezza e conoscenza a cui sono giunti porta loro stessi a occuparsi, in prima istanza della salute del proprio territorio perché qui vivono, con le loro famiglie». —
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