Il Veneto ha un presidente, non un governatore

Non ci sono governatori di Regione in Italia. Non ci sono mai stati. Il governatore era quello della Compagnia delle Indie, nominato dalla regina d’Inghilterra nel 1600. In Italia quando andiamo a votare eleggiamo il presidente della Regione. Lo dice la legge 43 del 23 febbraio 1995 che non si sogna di chiamarlo governatore, anche se ha introdotto l’elezione diretta. E non a caso, perché non siamo un paese federale come gli Stati Uniti, dove c’è il governatore del Texas o della California. E non siamo neanche la Compagnia delle Indie, dove il governatore poteva fare e disfare a suo piacimento. Il nostro presidente di Regione è sottoposto al controllo del Consiglio regionale, ecco perché si chiama presidente e non governatore. La legge usa parole con un significato preciso. Si vuole indicare che il presidente ha poteri limitati.

Perché allora giornali e televisioni continuano a chiamarlo governatore? Conoscendo bene l’ambiente, posso rispondere senza paura di sbagliarmi: per pigrizia, per comodità, qualcuno per piaggeria, molti per una specie di problema estetico, per non ripetere a stretto giro la parola presidente ed evitare una presunta cacofonia. Come succede con la parola ospedale, al posto della quale molti giornalisti si ostinano ad usare la parola nosocomio. Avete mai sentito nella via reale qualcuno che dice nosocomio invece di ospedale? Manicomio, si usa, nosocomio è stato espulso dal linguaggio probabilmente già nel 1375, anno a cui risale l’espressione «vecchio come il cucco» secondo una fulminante storiella di Achille Campanile.

Mi verrebbe da rivolgere un accorato appello alla categoria: «corrigetevi» come diceva papa Wojtyla. Ma so che serve a poco. Una statistica basata sull’archivio di Repubblica ha rilevato dal Duemila ad oggi l’uso improprio del termine governatore attribuito a presidenti di Regione per 94 mila volte. Sto remando contro le cascate del Niagara.

In ogni caso giornali e tv non fanno testo. Fa testo la legge. Ma che dire quando a chiamarsi governatore è lo stesso presidente? Sembrerò poco patriottico, ma devo notare che il nostro amato presidente Luca Zaia sconfina sempre più spesso nel secondo termine. Nelle interviste, nelle dichiarazioni a giornali e tv, vuoi per il Covid, vuoi per il libro che adesso va illustrando qua e là, ormai si presenta come «governatore». A volte quasi parlando di sé in terza persona, come Giulio Cesare nel De bello gallico. Perfino quando si riferisce alla conferenza dei presidenti di Regione, la ribattezza «incontro con i governatori».

È un gioco sottile, perché Zaia conosce benissimo la legge elettorale che l’ha portato a conquistare il 76% dei consensi, figurarsi. Non si confonde con la terminologia o le procedure. Non si sta sbagliando, sta forzando coscientemente il lessico istituzionale. Purtroppo le parole rinviano a poteri che non ci sono e l’agognata autonomia del Veneto non aumenta appropriandosi di un titolo che non ci compete. Luca, ragioniamoci sopra: abbasso il governatore del Veneto, lunga vita al presidente! —

© RIPRODUZIONE RISERVATA



Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova