Il vento flagella il litorale 50 feriti e traffico in tilt

L’inferno in 15 minuti: camping spazzati dalle raffiche, danni per milioni di euro Quindici squadre della Protezione civile mobilitate. Zaia firma lo stato di crisi
COLUCCI - DINO TOMMASELLA - CAVALLINO - DANNI AL CAMPING MEDITERRANEO
COLUCCI - DINO TOMMASELLA - CAVALLINO - DANNI AL CAMPING MEDITERRANEO
VENEZIA. Una cinquantina di feriti di cui tre più gravi elitrasportati dai camping di Cavallino-Treporti, danni per milioni di euro e migliaia di alberi abbattuti. È il bilancio provvisorio delle conseguenze di quella che tra le 16.15 e le 16.30 di ieri è stata vissuta dai testimoni come zuna tromba d’aria senza precedenti», con il vento che soffiava a 110 all’ora. Una calamità che ha percorso come una furia il Veneziano in tutta la sua lunghezza spingendo il governatore Luca Zaia a indire lo stato di crisi.


Aree colpite.
L’epicentro con i maggiori danni nei campeggi di Cavallino-Treporti, soprattutto i camping Mediterraneo, Scarpi e Dei Fiori, lasciando senza alloggio decine di famiglie per le sistemazioni provvisorie delle quali sono intervenute le direzioni dei camping e il coordinamento di Assocamping. In difficoltà all’ora dell’inferno di vento e burrasca il galeone Jolly Roger con 44 passeggeri a bordo mentre si trovava a un miglio dall’imboccatura di porto che è stato guidato in salvo dalle indicazioni provvidenziali della Guardia costiera di Jesolo e Cavallino-Treporti. Emergenza nell’emergenza nell’accesso a mare di via Poerio a Ca’ Pasquali dove un cipresso è caduto su una centralina del gas provocando una fuoriuscita che ha richiesto l’intervento dei vigili del fuoco su richiesta della protezione civile e ferito sfiorato sulla spiaggia del camping Valdor a Ca’ Savio dove un bagnino riparatosi nella torretta di salvataggio è stato sbalzato dal vento con la struttura per diversi metri. Danni a Jesolo dove le strade principali del Lido come via Roma Destra, via Aquileia e molte altre sono state impraticabili per ore per gli alberi caduti, e a San Donà, dove un’auto è uscita di strada su via Lungo Piave Inferiore con intervento dei vigili del fuoco, e nel centro cittadino dove sono caduti numerosi alberi. La stessa strada arginale per Eraclea risultava ostruita da piante rovesciate. A Portogruaro la forza del vento ha divelto la copertura del maggior supermercato senza feriti per fortuna.


I soccorsi.
Ingente la macchina dei soccorsi con i Comuni che hanno richiamato le ditte fornitrici, la Città Metropolitana e la Regione che hanno mobilitato gli enti gestori delle strade, la protezione civile e molte altre risorse. Moltissime anche le squadre di vigili del fuoco impegnate nel Veneziano e Rodigino. «Dalle prime ore del pomeriggio», ha fatto sapere il governatore Zaia in una nota, «sono state mobilitate 15 squadre della Protezione civile tra Venezia e Rovigo, e sono state allertate le squadre delle altre province, il corpo degli Alpini e l’Unione organizzativa degli operai forestali del Veneto Orientale per liberare le aree dei campeggi e portare aiuto a turisti e residenti». La tromba d’aria ha lasciato devastazione dopo il suo passaggio con le strade principali e secondarie del litorale colme di detriti e alberi rasi al suolo che hanno impedito per ore l’arrivo dei soccorsi dei vigili del fuoco, della protezione civile, del Suem 118, con tempi di intervento anche di un’ora e mezza. Alle 20 di ieri, nonostante il grande lavoro già effettuato, risultavano ancora in attesa 130 interventi nella zona litoranea del Veneziano, 90 nel Rodigino e 15 nel Trevigiano. Squadre dei vigili del fuoco di Padova e Vicenza sono arrivate in rinforzo al dispositivo di soccorso di Rovigo.


La viabilità.
«Ho sentito telefonicamente i sindaci dei Comuni colpiti, da Chioggia a Jesolo, da Cavallino a Portogruaro e San Donà» ha dichiarato invece il sindaco della Città metropolitana, Luigi Brugnaro «stiamo dando una mano a risolvere l’emergenza e, appena contabilizzati i danni, insieme al Presidente della Regione Luca Zaia, chiederemo lo stato di calamità naturale. Sono già in contatto anche con il Governo perché la procedura sia attivata il più velocemente possibile». La Protezione Civile intanto continua il suo impegno. Per risolvere le criticità a Cavallino, Jesolo, Eraclea, San Stino, Concordia, Cinto, Portogruaro e Annone Veneto, la Città Metropolitana è intervenuta con 32 persone delle squadre operative dotate di trattori, cestelli, motoseghe e pale meccaniche. Obiettivo primario il ripristino della viabilità in particolare sulla SP42 e sulla SP68 a Concordia Sagittaria.


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