Imprenditore veneto ucciso nelle Filippine colto di sorpresa e freddato con la pistola

Agguato in casa e tre colpi mortali per il padovano Andrea Guarniero, 49 anni. La pista delle attività immobiliari della vittima



. «Ebbene si, vivo nelle Filippine, che ve ne pare? Un bel salto, anzi un volo, speriamo non completamente pindarico. I vecchi amici lo sanno, ho sempre detto che verso i quaranta avrei voluto fare una nuova esperienza e andare a vivere in un paese tropicale». È il 5 dicembre 2016 quando Andrea Guarniero, 49 anni, imprenditore padovano, mette nero su bianco sul suo blog la gioia di un sogno realizzato. Mollare tutto e cambiare vita scegliendo la spiaggia, il mare, un altro mondo. A Dauin, nell’isola di Negros, nelle Filippine, dove ogni mattina salutava l’oceano e dove era iniziata la sua nuova vita, ha trovato la morte per mano di due killer. È stato freddato con tre colpi di pistola, l’hanno colto di sorpresa in una dependance della sua abitazione che aveva adibito a ufficio. «È stata un’esecuzione», commenta il fratello Daniele, che sta tenendo i contatti con l’Ambasciata italiana a Manila e con la Farnesina. E già le indagini si incanalano sull’attività commerciale che Guarniero aveva avviato lì, con l’acquisto di alcuni terreni e con il progetto di creare alcuni resort.

il delitto

È stato un altro padovano a dare l’allarme in Italia, si chiama Andrea Bruno, fa l’istruttore di sub, era diventato suo stretto collaboratore.

Il delitto è stato compiuto intorno alle 21 (ora locale), mentre a Padova la notizia è giunta verso le 17 di giovedì. Andrea Guarniero si trovava da solo nel piccolo ufficio, una unità staccata dal corpo centrale della villa, dove erano presenti la moglie Cyril Clores, il figlio di otto anni e le tre sorelle della consorte. Una di loro ha sentito alcuni colpi di pistola, si è affacciata alla finestra e ha visto due ombre allontanarsi verso la spiaggia. L’imprenditore padovano è stato colpito a morte alla testa, al torace e a una mano. L’hanno trasferito d’urgenza in ospedale con un’ambulanza municipale ma è stato dichiarato morto alle 21.48 (ora locale) dal medico Richmond Azuela dell’Holy Child Hospital.

la nuova vita

Andrea Guarniero aveva conosciuto Cyril, la donna che poi è diventata sua moglie, durante una vacanza nel 2009. Per qualche anno avevano vissuto insieme a Padova, dove lui, da buon capitano d’azienda, portava avanti l’attività dell’azienda di famiglia, la Multichimica di Mestrino. Lavorava e si dava da fare, sì. Ma dentro di sé non ha mai smesso di coltivare quel desiderio, di cui peraltro non faceva mistero: lasciare l’Italia e andare a vivere in un paese tropicale. Così nel 2014 ha salutato il fratello Daniele e la madre Bruna Boldrin e si è trasferito a Dauin.

gli affari

La sua dimora era una villa sul mare con enorme giardino e cancello che consente l’accesso direttamente in spiaggia. Lo scorso anno si era fatto liquidare le quote dell’azienda e con quei soldi aveva iniziato a fare affari immobiliari. La sua prima “creatura” è il “Villa Tocoloco diving resort” ma voleva espandersi ancora, per questo aveva acquistato altri terreni in zona. Andrea Guarniero aveva anche un occhio di riguardo per la popolazione locale, che aiutava con donazioni, specie a favore dei bambini poveri.

le indagini

La polizia del luogo parla ancora di “motivazioni ignote” ma il sospetto è che per scoprire cosa c’è dietro questo delitto si debba scavare nella rete di relazioni che l’imprenditore, in possesso di una consistente liquidità, aveva stretto nell’ambito della compravendita di terreni. Dell’indagine è stata incaricata anche la procura di Roma, competente per gli italiani all’estero. Certamente saranno interrogati la moglie e anche il collaboratore padovano, coloro che custodiscono i suoi segreti professionali. Qualche anno fa Guarniero aveva sottoscritto e pubblicizzato una petizione contro la pesca con la dinamite nelle Filippine. Anche questo ambito sarà vagliato dalle autorità. —



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