Indagine in clinica, licenziato Fais

Dopo Ambrosini, punito il responsabile della sala parto
Una polveriera. Un nuovo colpo di scena in clinica ostetrica. Dopo la sospensione del suo direttore, Antonio Ambrosini, ieri è arrivata la lettera di licenziamento a Gianfranco Fais, responsabile della sala parto. Ambrosini d’altro canto aveva annunciato battaglia nei confronti di un provvedimento che reputava ingiusto. Sembra che abbia intenzione di rivolgersi al Tar. Sospensione che investe solo la sua attività assistenziale. Ambrosini ha ribadito il suo ruolo di insigne cattedratico della facoltà di Medicina presentandosi puntuale al Consiglio di ieri pomeriggio. Primo punto discusso da Giorgio Palù, preside della facoltà, la questione etica del nepotismo. Di fronte a lui, seduto in prima fila, Antonio Ambrosini. Aria pesante e sguardi imbarazzati in aula Morgagni. Dopo il generale appello a non ergersi a censori e a mantenere un comportamento eticamente corretto, sull’affair nepotismo è sceso il silenzio. Per togliersi qualche sassolino i professori universitari della facoltà hanno ormai definitivamente scelto la via dell’e-mail. A far uso del megafono multimediale questa volta è Alberto Staffieri. Accusato di quello che ormai sembra divenuto il peccato più infamante del codice d’onore universitario, nepotismo nei confronti della figlia Claudia, si è difeso snocciolando riga dopo riga tutti i meriti accademici della propria erede. Ieri è stato l’ennesimo giorno di ordinari colpi di scena nella sanità padovana, equamente spartiti tra azienda ospedaliera e facoltà.


BUFERA IN CLINICA.
Il direttore pro tempore della clinica ostetrica, Pietro Litta, è stato presentato ieri mattina alle 8. Subito dopo è arrivata la lettera di licenziamento a Gianfranco Fais. Qualche giorno fa un’indiscrezione. Pareva che la direzione avesse chiesto le sue dimissioni dopo la deflagrazione del caso Ambrosini. Ieri la lettera di licenziamento. Sembra che Fais, pur esortato a togliere il disturbo, abbia declinato l’invito. Puntuale è arrivata la rescissione del contratto che aveva ottenuto dopo il pensionamento. La sua posizione non è ancora stata chiarita. Per ora parlano solo i documenti. Registri operatori firmati da Gianfranco Fais e conti prestazione dello stesso intervento intestati ad Antonio Ambrosini. Il direttore sospeso ha espresso in più occasioni la sua volontà di ricorrere al Tar per ottenere la revoca della sospensione.


GELO IN FACOLTA’.
«Affronto volentieri la questione nepotismo - ha affermato all’inizio della riunione Palù - Non ergiamoci a censori. L’etica non è regolata da leggi, ma da un dettato individuale. Non c’è accenno nei regolamenti di facoltà al nepotismo, se non in qualche piccola università». Il preside ha poi aggiunto che si impegnerà a vigilare su ciò che accade in facoltà. Due parole dette a margine dell’assemblea di fronte a tutti i docenti, tra cui Antonio Ambrosini. Nessun commento, se non una staffilata rivolta ad Ermanno Ancona, «colpevole» di aver detto null’altro che la verità. Poi la riunione si è stancamente protratta scandendo l’ordine del giorno.


FUOCO INCROCIATO.
Aveva iniziato Ancona. Denunciava via e-mail il nepotismo all’università. Alberto Staffieri, Otorinolaringoiatria, non ci ha più visto. Scrive ad Ancona: «Dal momento che è l’ennesima volta che mi coinvolge a sproposito, accusandomi di nepotismo, e si lascia andare a commenti a dir poco bizzarri, desidero puntualizzarle che a tutt’oggi nulla vieta ad un figlio di intraprendere la carriera del padre medico».

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