Insolvenza di Veneto Banca Il super consulente ottiene altri 60 giorni di tempo

TREVISO. Insolvenza di Veneto Banca, il consulente tecnico ha chiesto e ottenuto dalla Corte d’Appello di Venezia una proroga di altri 60 giorni per il deposito della sua relazione. Il professor Lorenzo Caprio ha spiegato di dover acquisire nuova documentazione per stabilire se l’ex popolare di Montebelluna fosse insolvente al momento della sua messa in liquidazione. Una proroga che è destinata ad allungare ulteriormente i tempi dell’inchiesta penale condotta dalla Procura di Treviso.
La consulenza decisa dalla Corte d’Appello era infatti stata un importante punto a favore di Vincenzo Consoli, ex amministratore delegato dell’istituto di Montebelluna, che aveva presentato il ricorso contro la sentenza della Sezione fallimentare del tribunale di Treviso che nel giugno 2018 aveva dichiarato il fallimento dell’ex popolare di Montebelluna.
Il professor Caprio deve in particolare valutare la sufficienza o meno del patrimonio della banca a chiudere una liquidazione in bonis. Per la Procura di Treviso si sta verificando lo scenario peggiore possibile, destinato a dilatare ulteriormente i tempi. Come è accaduto per la “cugina” Popolare di Vicenza è una consulenza a stabilire se l’istituto di Montebelluna fosse o meno in stato di insolvenza. I giudici della Corte d’Appello di Venezia, Mario Bazzo e Paola Di Francesco, avevano accolto in pieno le richieste della difesa di Vincenzo Consoli (l’avvocato Sirio D’Amanzo dello studio Giliberti e Triscornia di Milano) che riteneva necessaria una perizia per ricalcolare i numeri che, secondo i giudici fallimentari del tribunale di Treviso, stabilivano come, alla data del 25 giugno 2017 quando è stata messa in liquidazione coatta, l’ex popolare era insolvente con un passivo di 538,6 milioni di euro. Il futuro dell’inchiesta penale, coordinata dal sostituto procuratore Massimo De Bortoli, dovrà subire una nuova e ulteriore battuta d’arresto.
Nei mesi scorsi la Corte d’Appello aveva anche chiesto nuovi chiarimenti in merito «al significato e alla effettività delle classificazioni delle poste attive», ossia lo stato e il valore dei crediti, e «in ordine al presumibile orizzonte temporale di recupero dei crediti di Veneto Banca in liquidazione». Chiarimenti che da Palazzo Koch però non erano arrivati dato che il collegio di esperti di Intesa e del ministero dell’Economia che, dopo la liquidazione, ha valutato analiticamente i beni lo ha fatto solo con quelli trasferiti a Intesa; e quindi sui crediti, si è concentrata solo su quelli in bonis.
Ora, soprattutto in Procura a Treviso, c’è grande attesa per il risultato del lavoro del consulente che dovrà stabilire definitivamente quali fossero i veri numeri nell’ex popolare di Montebelluna. Ma si dovranno aspettare altri mesi. —
G.B.
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