Insulti del docente a Salvini Per il Bo è «libero pensiero»

PADOVA
Si conclude, se di conclusione si può parlare, con una tirata d’orecchie la polemica nata da un post su Facebook scritto dal ricercatore del Vimm e docente dell’Università di Padova Massimo Zeviani, che si era riferito all’ex ministro dell’Interno e leader della Lega Matteo Salvini con un’espressione piuttosto colorita per commentare la possibile apertura del Carroccio al governo Draghi.
A far scoppiare il caso era stata la denuncia dell’assessore regionale leghista Roberto Marcato, che aveva definito l’esternazione di Zeviani «vergognosa e inammissibile», chiedendo un intervento da parte del rettore del Bo Rosario Rizzuto. E l’intervento di Rizzuto è arrivato, ma in modo assolutamente diplomatico: «Trovo i toni con i quali il docente si è espresso assolutamente inaccettabili e non consoni alla statura e al prestigio dell’Università di Padova», ha detto il rettore, anche in virtù del ruolo di alto rilievo accademico di Zeviani: docente di Medicina molecolare, ricercatore di punta del Vimm, l’Istituto veneto di medicina molecolare, per anni insegnante all’Università di Cambridge. «Detto questo, va sottolineato che stiamo parlando di una libera manifestazione di pensiero di un privato cittadino, in un contesto totalmente estraneo al ruolo professionale, didattico ed educativo che il docente ricopre. La libertà però, che pure è un pilastro dell’ateneo, deve essere esercitata in maniera consona alla statura di questa Università». Sicuramente un’ammonizione significativa, ma che non porterà ad alcuna sanzione disciplinare.
Anche il Vimm ha preferito mettere bene in chiaro l’estraneità della fondazione dalle opinioni politiche di Zeviani. «In merito alle affermazioni riprese oggi da alcuni organi di stampa in riferimento a un commento pubblicato sul profilo social di un ricercatore della Fondazione Ricerca Biomedica Avanzata– Vimm, nonché docente all’Università di Padova» si legge nella nota dell’ente «la Fondazione si considera del tutto estranea alla vicenda e prende le distanze in modo netto e categorico da tali esternazioni. Esse sono state espresse a titolo assolutamente personale e ricadono sotto la diretta responsabilità dello stesso soggetto. La natura, lo scopo e la missione del Vimm nulla hanno a che fare con la politica né vi è alcun interesse a entrare in alcun modo in polemiche del tutto estranee alla vita e alle finalità dell’Istituto».
Zeviani aveva commentato le dichiarazioni di Salvini su un possibile sostegno al governo Draghi, accusando il leader della Lega di fingere di abbracciare ideali europeisti a lui estranei e definendolo, per questo, una «faccia di bronzo, se non di m…». Il post, però, non era passato inosservato all’assessore: «La dialettica può essere accesa – aveva detto Marcato – ma non si può oltrepassare il limite del rispetto e dell’educazione». Zeviani si era poi scusato, denunciando a sua volta i numerosi insulti violenti ricevuti sui social proprio in seguito all’attacco di Marcato, definito ironicamente «il suo personale saluto al Duce». —
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