Investito al motocross, muore bimbo

Si è spento Massimiliano Cogo, di Schiavon, aveva solo 7 anni. L’incidente è avvenuto durante una gara a Montagnana

MONTAGNANA. Massimiliano non ce l’ha fatta. La sua agonia è durata tre giorni, fino a quando i medici del reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Padova hanno, in accordo con i genitori, deciso di staccare la spina che lo teneva in vita. Il cuoricino di Massimiliano Cogo, 7 anni di Schiavon (Vicenza), ha smesso così di battere per sempre, a tre giorni dalla tragedia che si è consumata al Crossodromo del Palù di Montagnana. Era il 2 giugno scorso e il grande circuito che si trova nell’aperta campagna montagnanese ospitava una gara regionale organizzata dalla Lega Motociclismo Asd, associazione affiliata allo Csen, il Centro sportivo educativo nazionale. Ad ospitare la competizione era il Moto Club del Montagnanese, in uno dei circuiti più sicuri di tutto il Veneto. Alla manifestazione erano iscritti ben 155 atleti, impegnati per le categorie amatori, quad, minicross ed epoca. Il direttore di gara era Enzio Cracco, uno dei professionisti con più esperienza alle spalle nel panorama nazionale. Il giudice di gara, chiuso in cabina, era invece Massimo Cordioli, responsabile della commissione tecnica della Lega. Alle 15 si stavano tenendo le manches relative alla categoria amatori per mezzi a 4 e 2 tempi. La sessione di gara che darà poi corpo al dramma era ormai al termine: otto atleti avevano già varcato il traguardo in sella alle proprio moto da cross. L’ultima parte del percorso prevedeva un salto da una rampa, un ultimo “volo” da compiere solitamente in decelerata. A Carlo Veronese, motocrossista di 26 anni di Monselice, è accaduto però qualcosa di anomalo. Il giovane stava lottando per l’ottava posizione e, arrivato all’ultima collinetta, ha premuto sull’acceleratore nonostante la bandiera a scacchi sventolasse già da qualche secondo: la moto (una Honda Crf 250) si è impennata, mettendosi “a candela”, ripiombando a terra e sfuggendo dal controllo del ventiseienne, poi caduto a terra. La moto ha continuato tuttavia la propria corsa in direzione del cancelletto di partenza della pista.

Qui erano allineati trenta nuovi piloti, pronti a partite per la categoria di mini quad. Tra loro c’era anche un quindicenne vicentino, di Schiavon, assistito dal padre che rivestiva il ruolo di meccanico del giovane. Accanto all’uomo c’era l’altro figlioletto, Massimiliano. L’Honda di Veronese è uscita dal tracciato di gara, ha puntato i cancelletti, ha tagliato in due la linea di piloti ai nastri di partenza e ha colpito in pieno Massimiliano e il padre.

L’impatto è stata violentissima. Il padre ha rimediato serie lesioni alla spalla, mentre Massimiliano è stato colpito alla nuca. Il bambino ha combattuto per tre giorni, nel reparto di terapia intensiva, fino al tardo pomeriggio di martedì.

I danni cerebrali erano troppo pesanti. Martedì la dolorosa decisione di interrompere le funzioni vitali di Massimiliano.

La famiglia ha acconsentito all’espianto degli organi. (n.c.)

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