Allo Iov di Padova due stanze per il trapianto allogenico che cura le leucemie acute

Primi trapianti a metà settembre. Il nuovo servizio realizzato grazie a una donazione di 60 mila euro

Simonetta Zanetti

Inaugurate allo Iov di Padova due nuove stanze dedicate al trapianto allogenico - ovvero da donatore - per la cura delle leucemie acute. I primi trapianti sono previsti per metà settembre e aprono la strada alla richiesta di accreditamento per l'utilizzo di terapie cellulari avanzate (come le Car-T, per le quali, al momento, l'unica "officina" si trova a Vicenza) nel trattamento dei tumori solidi.

Le due nuove stanze sono state realizzate grazie a una donazione da 60 mila euro: i lavori hanno comportato, sostanzialmente, il posizionamento del flusso laminare secondo gli standard italiani ed europei, garantendo una bassissima carica microbica.

Attualmente per i trapianti allogenici l'Istituto oncologico veneto si appoggia al Centro di Mestre che ne esegue una ventina l'anno.

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«Questi sono i risultati di un lavoro iniziato nel 2006 con i primi trapianti di cellule staminali autologhe», commenta il direttore generale dello Iov Maria Giuseppina Bonavina,  «ora la speranza è che si possa arrivare a un adeguamento strutturale a Castelfranco dove indirizzare i pazienti una volta trapiantati».

 Aggiunge l'assessora regionale alla sanità Manuela Lanzarin: «Questo è il completamento di un percorso che permette l'indipendenza dello Iov e consente di guardare al futuro».

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