La bellissima Rula ruba la scena a Julian Schnabel e al suo "Miral"
Nessuna compete con la più bella del reame: la giornalista Rula Jebreal incanta il red carpet di Venezia. E' qui per la prima di "Miral", film fuori concorso del suo compagno Julian Schnabel. Una pellicola sugli orfanotrofi di Gerusalemme

La bellissima Rula Jebreal
VENEZIA. Nessuna fa ombra a Rula Jebreal. Bellissima e anche intelligente, sprezza il pericolo che le due cose insieme comportano: non è mai stato identificato un ospite di Annozero che nel 2006, quando lei faceva ancora la giornalista, la definì con rara grettezza gnocca senza testa. Non ha ombra nella sua giornata da protagonista al Lido perché primeggia su una passerella senza glamour e in un photocall senza rivali. Freida Pinto, la splendida attrice che presta il volto alla sua autobiografia in Miral rinuncia all'ultimo momento e non arriva a Venezia. Manda i saluti, imprevisti l'hanno dirottata in India.
I malevoli immaginano che la sceneggiatrice non volesse l'attrice che per sorprendente somiglianza sembra sua sorella, ma minore. Sul red carpet, nessuna delle abituali bellezze sfila: passano tutte dal retro. Tipo Violante Placido, o Lucrezia Lante della Rovere. Non hanno l'invito delle delegazioni, quindi niente flash. Ce l'ha Naomi Campbell, che arriva a mano con il fidanzato russo e si fa fischiare dai fotografi perché scappa via: cosa ci va a fare una sul red carpet per non fermarsi, è un mistero. Ce l'ha Afef, e nessun'altra. Così quando Rula arriva spicca nel suo corto abito grigio, i suoi tacchi: gran bel contrasto con il compagno Julian Schnabel, in giacca e camicia over, e scarpe da ginnastica che hanno visto tempi migliori.
E' malizioso immaginare una regia occulta, dietro questa improvvisa scomparsa del femminile. Rula, in ogni caso, è ruscita a far passare il suo messaggio: ha scritto la storia di Miral per raccontare la sua vita, ha elaborato le violenze subite dalla madre bambina, ha esaltato la figura di un padre insostituibile e può dire: «Io dimostro che la tollerenza appresa da mio padre, e la cultura trasmessa dalla mia insegnante hanno salvato la mia vita e graziato il mio destino di donna nata in un paese tormentato. Spero sia un esempio».
In serata, festa a Palazzo Pisani Moretta: duecento invitati, Celeste alla regia. Bocconcini caldi con champagne, insalata di ovuli con aragosta, filetto, sorbetto di fragola e tiramisù. Lume di candela, le più splendenti di sicuro per Rula.
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