La bustarella all’ora dell’aperitivo
I dialoghi in auto fra Mesirca e l’ufficiale: i soldi servono «per arredare casa»

TREVISO. Aperitivo con bustarella. «Ci vediamo venerdì e ti porto i soldi» dice lei, «Sì, ciao amore» risponde lui. Lei, Tiziana Mesirca, la commercialista trevigiana di buona famiglia, studio in centro, equitazione, frequentazioni della Treviso bene. Lui, Vincenzo Corrado, tenente colonnello della Guardia di Finanza in servizio al comando di Venezia, residente in città da molti anni. Si incontrano in macchina, si chiamano «amore», «tesoro», «Titty», segno - lo scrive l’ordinanza del Tribunale di Venezia - «di un rapporto di forte confidenza tra l’ufficiale della Guardia di Finanza e la commercialista». Si incontrano, si parlano e, soprattutto, stando alle intercettazioni ambientali contenute nell’ordinanza con cui il gip di Venezia Alberto Scaramuzza ha disposto le misure cautelari per entrambi, si scambiano somme di denaro contante in diverse occasioni, con tanto di raccomandazioni da parte di lei: «Occhio, che non butti via la busta con i soldi dentro».
Da dove provenissero i soldi delle bustarelle è, ovviamente, materia dell’inchiesta avviata dal pm veneziano Stefano Ancilotto, ma la tesi dell’accusa è che si trattasse dei soldi che la Baggio Trasporti di Venezia consegnava, tramite l’intermediaria Mesirca, a Corrado, al fine di avere una riduzione degli importi contestati in sede di verifica fiscale. Tre le diverse dazioni. Sabato 27 novembre 2015: Mesirca e Corrado sono nell’auto di lui. Martedì 12 gennaio 2016: la consegna ancora dentro l’autovettura di Corrado, ricostruita dalle intercettazioni ambientali, mentre lui sta per accompagnarla dalla mamma. Sabato 19 novembre 2016: Baggio recupera 15 mila euro a Lugano e li consegna a Corrado, a Marghera. Nei dialoghi intercettati all’interno dell’auto del finanziere secondo l’accusa emerge il modus operandi della coppia.
«Corrado e Mesirca - recita l’ordinanza - chiariscono i termini del loro accordo, e dalle conversazioni tra i due si evince un accordo verbale di spartizione delle somme che Baggio avrebbe liquidato alla commercialista». Indizi importanti emergerebbero, in particolare, dalla conversazione del gennaio 2016. Mesirca consegna la busta con il denaro a Corrado, il quale subito dopo le comunica che è disposto a tagliare la propria percentuale dal 22,5 al 20 per cento per venire incontro alle esigenze degli amministratori della Baggio, tanto che Mesirca ringrazia e lo informa che comunicherà il tutto ai suoi clienti veneziani. Il passaggio della busta con i soldi e la conseguente conversazione sull’affare Baggio sarebbero la prova, secondo l’inchiesta, «che la consegna appena effettuata era inerente proprio alla percentuale spettante a Corrado per i suoi servigi a Baggio». Nelle conversazioni, i due si accorderebbero inoltre sulla spartizione delle somme che Baggio avrebbe liquidato alla donna.
Tra le pieghe delle intercettazioni emergono tutta l’ansia e la preoccupazione della professionista trevigiana. Infastidita, prima, perché una delle società controllate da Baggio negli Stati Uniti le manda tutta la documentazione in inglese, poi perché sorgono altri problemi con un’altra controllata a Dubai, infine per l’intera gestione della vicenda. Corrado la rassicura. E le spiega che con quei soldi deve arredare la sua casa a Venezia, e pagare le spese di quella di Treviso: «In questa fase della mia vita mi era comodo, come a tutti ovviamente, un po’ di cash, perché arredare casa a Venezia mi costa un pochino». E per questo, dice a Mesirca, «ho insistito molto con te».
Andrea De Polo
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