La fidanzata di Tosi candidata a sindaco

La senatrice Patrizia Bisinella pronta alla scalata se Flavio non potrà concorrere al terzo mandato in Comune 
Tosi e la Bisinella
Tosi e la Bisinella

VERONA. Una dinasty politica nella città di Giulietta e Romeo.

Se Flavio Tosi, com’è probabile, non potrà concorrere al terzo mandato di sindaco (servirebbe una riforma della legge elettorale comunale condizionata peraltro all’esito referendario del 4 dicembre... ) sarà la fidanzata Patrizia Bisinella, avvocato e senatrice, a raccoglierne il testimone, partecipando - con ottime chance di successo - alle primarie-consultazioni di Fare! per la nomination a candidata sindaco di Verona.

La rotta, insomma, è tracciata e lo stesso Tosi, punzecchiato ai microfoni di “Un Giorno da Pecora”, prefigura il percorso di qui al voto della primavera 2017: «Sarà il gruppo a valutare la candidatura di Patrizia, non decido io, ma la nostra squadra. Lei è stata eletta al Senato ed in consiglio comunale prima di esser la mia compagna, è laureata in diritto costituzionale, non è mica una cretina. Non bisogna buttare addosso la croce ad una persona solo perché è la compagna di Tosi»; e se l’ex amico Bobo Maroni, il governatore della Lombardia, scocca una frecciata velenosa («Mi sembra roba da Novella 2000») il Flavio veronese fa spallucce e nega che si tratti un’operazione familista: «Se fosse eletta, Patrizia non prenderebbe ordini da nessuno, neanche da me, ha un gran carattere, mi sono innamorato di lei anche per questo».

L’interessata, per parte sua, non si sbottona: «Ci stiamo lavorando, vedremo, a prescindere dalla candidatura, io sarò della partita, darò una mano, sono residente a Verona, amo questa città e qui mi trovo benissimo».

Il curriculum, allora. Quarantasei anni portati con disinvoltura, Patrizia “Patty” Bisinella di Castelfranco Veneto si è laureata in Giurisprudenza con una tesi sulla competenza legislativa delle Regioni nei dettami della Costituzione.

Già segretaria della sezione castellana del Carroccio, consigliere comunale e stretta collaboratrice del parlamentare Luciano Dussin, ha lavorato come tecnico del gruppo leghistao in varie commissioni parlamentari per entrarre a Palazzo Madama nel 2013 con l’appoggio di Maroni, all’epoca grande protettore di Tosi.

Nel 2015 ha condiviso lo strappo tosiano da Matteo Salvini, aderendo a Fare! Il legame sentimentale è sbocciato un paio d’anni fa, dopo la separazione del sindaco dalla prima moglie, Stefania Villanova. Ripresa più volte in atteggiamenti affettuosi, la coppia ha deciso di convolare a nozze; a urne chiuse, s’intende: «Sì, ci sposeremo, sarà lei a decidere la data».

Eccesso di cronaca rosa? Allora torniamo agli schieramenti in lizza a Verona, dove si profila un equilibrio scandito da quattro blocchi. Fare!, come detto, che avrà Flavio Tosi capolista; la coalizione di centrodestra Lega-Forza Italia-Fratelli d’Italia-Civiche che sembra scommettere sul senatore leghista Paolo Tosato; il Pd che sceglierà il “runner” attraverso le primarie - in ballo, al momento, il rossoverde Michele Bertucco (già sconfitto al ballottaggio nel 2012) e la consigliere regionale renziana Orietta Salemi- e il M5S (dato in crescita) che ha deciso di correre in solitudine.

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova