La strage alla Coimpo, in otto rinviati a giudizio a Rovigo
Otto persone sono state rinviate a giudizio per la morte di quattro persone avvelentati da una nube tossica nel settembre del 2014

ROVIGO. Otto rinvii a giudizio per la strage della Coimpo. L’incidente è accaduto nel settembre 2014 all'interno dell’impianto di trattamento rifiuti Coimpo di Ca’ Emo di Adria, a causa del mancato rispetto delle procedure di sicurezza.
Una delle vittime, il veneziano Giuseppe Baldan, autista dell'azienda, doveva svuotare la cisterna di acido solforico in una vasca larga trenta metri contenente liquame zootecnico. Un’operazione che avrebbe dovuto essere compiuta in due fasi: l’acido stoccato prima in un silo e solo dopo immesso nel vascone. Avrebbe invece accelerato la procedura provocando una nube tossica.
Per il mancato rispetto delle procedure di sicurezza sono stati quindi rinviati a giudizio: Mauro Luise, 55enne residente a Boldur (Romania); Michele Fiore, ingegnere di Ferrara, dipendente della ditta; i tre legali rappresentanti dell’azienda Gianni Pagnin, 65enne di Noventa Padovana, la figlia Alessia, 40 anni e Glenda Luise, 26enne di Andria; il 55enne Rossano Stocco di Villadose, titolare della «Agribiofert»; l’impiegato Mario Crepaldi, 60 anni di Adria; il veneziano Alberto Albertini di 58 anni di Dolo.
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova
Leggi anche
Video








