La via altoatesina contro il Covid: dopo sei settimane di lockdown riaprono negozi e scuole

Gli esercizi commerciali operativi dal lunedì al venerdì fino alle ore 18 ma molti hanno già dettato la spugna. Niente via libera alla ristorazione e le superiori restano in DAD con tampone obbligatorio da aprile
BOLZANO. In Alto Adige, dopo una chiusura di sei settimane a causa del lockdown, il terzo in meno di un anno per un totale di cinque mesi di chiusura, lunedì 22 i negozi hanno riaperto. L’apertura degli esercizi commerciali sarà consentita dal lunedì al venerdì fino alle ore 18. Questa mattina non tutti i negozi hanno rialzato la serranda.
 
L’AGI, lungo via Portici, la caratteristica strada del commercio in pieno centro a Bolzano, ha contato una decina di negozi chiusi. Serrande abbassate, vetrine spoglie oppure coperte da cartoni e teloni di cellophane, cartelli affittasì o vendesi, la crisi causata dalla pandemia di coronavirus anche nel benestante capoluogo altoatesino ormai è molto forte. Le attività che sembrano ancora sopravvivere sono quelle a gestione familiare e quelle che non hanno dipendenti.
Gli esercenti che sapevano di riaprire lunedì, in particolare le grandi catene, da alcuni giorni hanno allestito le vetrine esponendo i capi nuovi. Nel periodo di lockdown alcuni negozi si sono attrezzati con la vendita online o con la consegna della merce sull’uscio. L’e-commerce, però, nella città bifronte nel cuore delle Alpi, mai come quest’anno spoglia del brulicare di turisti tedeschi e russi, è ancora agli albori anche perchè, come dicono sotto i Portici, «serve personale dedicato alla vendita online». Dal 7 febbraio restano tutt’oggi chiusi i bar e ristoranti e non c’è ancora una data di riapertura.
 
Da lunedì sono riprese le lezioni in presenza per gli studenti delle scuole medie mentre resta la didattica a distanza per gli studenti delle scuole superiori.
 
Dal 7 aprile nelle scuole primarie e medie dell’Alto Adige potrà fare lezione in presenza solo chi si sottoporrà al test del tampone antigenico autosomministrato. Lo prevede l’ordinanza provinciale pubblicata ieri sera dal presidente Arno Kompatscher dopo aver atteso il parere del ministro alla Salute Roberto Speranza. Gli alunni che non parteciperanno al monitoraggio resteranno a distanza.
 
Da verificare, però, se ci saranno abbastanza operatori sanitari per coprire il fabbisogno di tutte le scuole. I docenti sarebbero stati invitati ad infilare il bastoncino nei reagenti ma i sindacati hanno fatto presente come si tratti di un’operazione sanitaria e non didattica.
 
Contrario all’impostazione è l’assessore provinciale alla scuola Giuliano Vettorato: “I test devono essere un’opportunità e non una discriminante”. 
 
L’Azienda Sanitaria altoatesina ha annunciato l’avvio della campagna vaccinale anche sui pazienti ultrafragili. Da mercoledì 24 marzo saranno immunizzati con Pfizer i nefropatici e i dializzati. A seguire toccherà ai malati oncologici ed ematologici. 
 
In Alto Adige, nella giornata di lunedì, sono stati registrati 35 nuovi casi di Covid-19 su 2.895 processati. Non sono stati registrati decessi collegati al coronavirus e quindi le vittime complessive restano 1.101. Le nuove positività sono 27 su 450 tamponi molecolari esaminati e 8 su 2.445 test antigenici effettuati. Su 202.765 persone sottoposte a tampone molecolare, 45.038 sono risultate positive dal 24 febbraio 2020, data della prima positività accertata in provincia di Bolzano.
 
Le persone positive al test antigenico sono 23.871. Per quanto concerne i ricoveri, 128 sono i pazienti covid ricoverati nei normali reparti ospedalieri (+5 rispetto a ieri), 34 quelli in terapia intensiva (dato stabile ma restano 3 pazienti ricoverati all’estero), 122 quelli nelle strutture private convenzionate e 111 quelli in isolamento nelle strutture appositamente allestite. 

 

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