"L’architetto responsabile del ritardo"

«Totale generale onorari di progettazione: euro 975.720,61», questo recita il bando di gara per la progettazione dell'Auditorium (il nuovo conservatorio Pollini, ovviamente, non rientra in questa previsione e la sua progettazione verrà pagata a parte).

 Gli architetti Kada e Wittefeld, col loro socio rodigino, chiedono invece una somma enormemente superiore rispetto a quella prevista e il Comune non può e non vuole discostarsi da quanto previsto dal bando.


 Gli architetti sanno che alle condizioni pattuite l'accordo si trova immediatamente, se invece pensano che in Italia le leggi siano un inutile orpello e i bandi siano aggirabili con accordi successivi si sbagliano di grosso. Non è costume di questa amministrazione venire meno a quanto stabilito in modo chiaro e inequivocabile, né possiamo violare il principio della par condicio tra i concorrenti al concorso, cambiando a posteriori i termini dello stesso a beneficio del vincitore.


 Gli architetti sono chiamati, dunque, a rispettare il bando di gara e a redigere il progetto definitivo, e non quello esecutivo, che spetterà alla ditta vincitrice dell'«appalto integrato», in modo da evitare contenziosi sulle quantità dei materiali e sui loro prezzi, senza cambiamenti in corso d'opera che farebbero lievitare inevitabilmente i costi. Ricordo che un progetto «definitivo» costa assai meno di un progetto «esecutivo».


 L'amministrazione comunale considera l'auditorium un'opera strategica per il futuro della città, ma non è disponibile a venire meno ai suoi doveri nei confronti dei cittadini, che consistono nell'utilizzo parsimonioso e oculato delle risorse pubbliche.

 Lo studio Kada, che ha vinto la progettazione e ora non accetta i termini del bando, è l'unico responsabile del ritardo.
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