L'ARPAV A PADOVAInchiesta sulla nuova sedeindagati Drago e tre dirigenti
Il direttore generale dell’Agenzia regionale per la prevenzione e la protezione ambientale del Veneto, Andrea Drago, Paolo Masiero, direttore dell’area amministrativa, Walter Stocco, responsabile del servizio tecnico, e Giovanni Ferro, responsabile del servizio risorse umane sono stati indagati per falso dal Pm Federica Baccaglini

Il direttore generale dell'Arpav, Andrea Drago
PADOVA. L’ipotesi di reato contestata è quella di falso. Almeno per ora. I nominativi finiti nel registro degli indagati sono quattro: il direttore generale dell’Arpav, l’avvocato monselicense Andrea Drago, con il suo «braccio destro», il direttore dell’area amministrativa Paolo Masiero, l’ingegnere Walter Stocco, responsabile del Servizio tecnico dell’Agenzia, e Giovanni Ferro, dirigente responsabile del Servizio risorse umane. Non si esclude che, nei prossimi giorni, l’elenco possa allungarsi.
Gli investigatori stanno lavorando nel massimo riserbo. Ma sodo: anche ieri i carabinieri del Nucleo investigativo, comandati dal maggiore Ivan Petracca, hanno continuato a fotocopiare e ad acquisire documenti nella direzione generale dell’Agenzia regionale per la prevenzione e protezione ambientale in via Matteotti 27.
Non ci sono solo carte alla base dell’indagine coordinata dal pubblico ministero padovano Federica Baccaglini. Sembra che una «fonte» stia fornendo agli inquirenti un contributo interessante. È qualcuno che, lavorando in Agenzia, ha potuto vedere e venire a conoscenza di molte cose?
GLI ACCERTAMENTI.
Nel mirino dell’autorità giudiziaria l’operazione per la costruzione della nuova sede Arpav: un affare da trenta milioni di euro. Tuttavia è al vaglio pure l’attività delle commissioni nominate all’interno dell’ente e formate, oltreché da qualche esterno, da dirigenti-dipendenti, come alcuni concorsi, progressioni di carriera e assunzioni. Nei mesi scorsi, infatti, i carabinieri avrebbero svolto accertamenti su un concorso, sentendo a sommarie informazioni alcuni partecipanti e membri della commissione esaminatrice. È, comunque, sugli appalti che si gioca il grosso della partita perché intorno ad essi il giro di soldi e di interessi è davvero rilevante. Non a caso è stato il business sulla nuova sede a provocare l’intervento della procura in seguito agli esposti firmati dall’ingegnere Tiziano Pinato, ex responsabile del Genio civile di Padova, ora in servizio a Rovigo.
SOTTO INCHIESTA.
Nel registro degli indagati c’è il vertice dell’Arpav. In primis il direttore generale - ex An ora Pdl ed ex presidente dell’Ater - al comando dell’Agenzia dal febbraio 2006 e prossimo alla scadenza: il suo mandato cesserà il 90º giorno dall’insediamento della nuova giunta regionale guidata dal leghista Luca Zaia. Paolo Masiero, in qualità di direttore amministrativo, è responsabile di una serie di aree di primaria importanza per la vita dell’ente poiché la sua direzione si articola nel Servizio tecnico, approvvigionamenti, risorse umane ed economico-finanziario.
Insomma, dietro a Drago, c’è Masiero che gestisce le risorse umane ed economiche dell’Agenzia, cura e coordina tutta l’attività amministrativa dell’ente anche nei rapporti con le strutture periferiche. Appena sotto Masiero, dal punto di vista gerarchico, ci sono Walter Stocco, responsabile del Servizio tecnico che programma pure la redazione dell’elenco annuale e del piano triennale degli interventi da realizzare in appalto e in economia, e Giovanni Ferro, competente a selezionare il personale dipendente e non dipendente oltreché a gestirlo, e a curare l’iter di approvazione di tutti i provvedimenti deliberativi.
LE DENUNCE.
Risalgono al gennaio e al febbraio 2009 gli esposti dell’ingegner Pinato trasmessi all’allora Governatore del Veneto Giancarlo Galan che, a sua volta, li invia in procura. Il tecnico - con Masiero e il direttore dell’Ater di Venezia Luciano Marcon - era uno dei tre componenti della commissione nominata il 3 ottobre 2008 e incaricata di valutare le offerte relative a un’indagine di mercato bandita dal direttore Drago. Obiettivo: la ricerca di immobili a Padova da destinare alla nuova sede. Scrive Pinato: «La commissione aveva considerato la sola offerta prodotta da Net Center spa di livello superiore alle altre per la sede degli uffici Arpav».
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