Lavoro, nei primi mesi del 2019 cresce il tempo indeterminato

VENEZIA. Cresce l’occupazione in Veneto, anche se meno rispetto ad un anno fa, con un forte incremento dei posti di lavoro a tempo indeterminato, mentre sono in contrazione quelli a termine. È quanto emerge dalle anticipazioni dell’Osservatorio di Veneto Lavoro sui dati del primo trimestre 2019. Tra gennaio e marzo i posti di lavoro dipendente sono aumentati in regione di 52 mila unità, un risultato simile a quello del primo trimestre 2018 (+60 mila), ma a cambiare rispetto a un anno fa è il contributo alla crescita fornito rispettivamente dai rapporti stabili e dal lavoro a termine. I contratti a tempo indeterminato e di apprendistato interessano oggi il 34% delle assunzioni (erano il 18% un anno fa) e costituiscono oltre la metà dei nuovi posti di lavoro (contro il 23% del 2018).
Tempo determinato e somministrazione proseguono invece la contrazione avviata lo scorso anno e accentuatasi nell’ultimo trimestre con l’entrata in vigore del Decreto Dignità. I fattori decisivi per l’incremento del tempo indeterminato si sono rivelati: l’alto volume di contratti di lavoro a tempo determinato attivati tra il 2017 e il 2018, che ha comportato in seguito anche un più elevato numero di trasformazioni a tempo indeterminato, gli incentivi previsti per gli under 35 dalla legge di bilancio 2018 e, a partire da novembre, le restrizioni introdotte per i contratti a termine, che hanno indotto le imprese ad adottare altre strategie, compresa quella della trasformazione dei contratti da tempo determinato a indeterminato. Veneto lavoro sottolinea l’orientamento delle aziende a evitare l’obbligo introdotto dal Decreto Dignità di apporre la causale ai contratti a tempo determinato al superamento dei 12 mesi o in caso di rinnovo. Oltre alle trasformazioni, si è verificato l’incremento dei contratti di somministrazione a tempo indeterminato (il cosiddetto staff leasing) e delle durate medie di quelli a termine. —
Ni.Br.
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova