Le montagne rubate, al Bit l’Alto Adige annette Arabba

VENEZIA Scippo d’alta quota alla Bit di Milano, la fiera internazionale del turismo aperta fino a domenica. Le cime di Arabba, nelle Dolomiti venete di Belluno, sono infatti state immortalate nell’imm...

VENEZIA

Scippo d’alta quota alla Bit di Milano, la fiera internazionale del turismo aperta fino a domenica. Le cime di Arabba, nelle Dolomiti venete di Belluno, sono infatti state immortalate nell’immagine dello stand del Trentino Alto Adige. Ironico l’assessore regionale Marino Finozzi: «Non so se prendermela o ringraziare il SudTirol per aver così magnificamente proposto le piste innevate della nostra località veneta. Il bello è che gli sciatori raffigurati sembrano guardare quelle montagne con compiacimento e invidia: li capisco. Visto che il Veneto custodisce circa il 60% delle Dolomiti – chiude Finozzi – mi rendo conto che è difficile fotografarle entro confini amministrativi troppo ristretti».

Polemica a parte, l’assessore si gode le cifre eccellenti con cui la nostra regione si è presentata alla Bit: nel 2011 le presenze di turisti in Veneto è arrivata a toccare quota 63.400.993, con quasi due milioni di presenze in più rispetto al 2007, l’anno “d’oro” prima della crisi economica. La crescita rispetto al 2010 è stata del 4,2%, forte di quasi 16 milioni di arrivi e soprattutto dell’incidenza degli ospiti dall’estero, che hanno garantito addirittura il 62% delle presenze (per un quinto si tratta di tedeschi). «Numeri, questi, che si traducono in un fatturato di 15 miliardi di euro annui – illustra Finozzi – grazie alla completezza dell’offerta in un territorio percorribile in tre-quattro ore e alla tenacia e capacità degli imprenditori». La fiducia della Regione è tale da auspicare, entro il 2020, l’approdo ai 20 milioni di arrivi e ai 20 miliardi di fatturato.

Tra i dati degni di studio e di investimento ci sono certamente quelli che riguardano i mercati emergenti: nel 2011 le presenze di turisti russi, per esempio, sono aumentate del 33,7% (724.129 presenze), di centrosudamericani del 31,3% e di cinesi addirittura del 45,4% (508.449 presenze).

Le spiagge si confermano la principale meta (26,5 milioni di pernottamenti), anche se cresce l’attenzione per le città d’arte (+9,8%), così come pure la preferenza per la qualità: lievitano del 10,6% gli ospiti di alberghi a cinque stelle, del 9,3% per i quattro stelle e del 10,4% dell’agriturismo.

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