«Le onde fanno affondare Venezia»: il corteo in acqua per chiedere di salvare la città

Sabato mattina il mondo del remo è sceso in acqua, centinaia le imbarcazioni che hanno attraversato Canal Grande fino a raggiungere bacino San Marco

VENEZIA. Un corteo colorato, vivace, partecipatissimo, che chiede rispetto e misure drastiche contro il moto ondoso selvaggio a salvaguardia della tradizione e della città di Venezia. Sabato mattina il mondo del remo è sceso in acqua, centinaia le imbarcazioni che hanno attraversato Canal Grande fino a raggiungere bacino San Marco.

Venezia, tutti a remare per protestare contro il moto ondoso

Le remiere insieme a qualche gondoliere hanno aderito in massa dopo il tam-tam dei giorni scorsi. “Onda su onda Venezia affonda”, “Stop moto ondoso”, “No more waves”: decine i cartelli esposti dagli iscritti alle remiere.

Quello del moto ondoso, del resto, è un problema che si trascina da anni. Ora però i soci hanno paura. Il rispetto dei limiti di velocità nei rii cittadini è diventato sempre più raro. In alcune zone, Fondamente Nuove ad esempio, lancioni e imbarcazioni lanciate a tutta provocano situazioni di emergenza sempre più grave.

Oltre a mettere a repentaglio l’incolumità di chi voga, gli effetti sono ormai ben distinguibili anche sulle murature degli edifici. In Canal Grande, ad esempio, continuano piccoli crolli e danneggiamenti. Insufficienti i controlli disposti di tanto in tanto in luoghi come piazzale Roma, dove però la velocità è minima.

Resta poi il problema delle competenze: il Comune non può dare multe nelle acque sotto la giurisdizione del Provveditorato e della Capitaneria, la laguna e i canali navigabili.

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