La Lega riunisce il direttivo veneto, campagna al via senza il candidato

Il segretario regionale Stefani ha convocato il consesso per lunedì 16 giugno: si parte con i gazebo

Enrico Ferro
Da sinistra, Luca Zaia, Alberto Stefani, Matteo Salvini
Da sinistra, Luca Zaia, Alberto Stefani, Matteo Salvini

La Lega scalda i motori e avvia la campagna elettorale, anche se non c’è ancora un candidato. Ma in questa situazione surreale dove il terzo mandato per i presidenti di Regione continua a essere rievocato nonostante la stessa Consulta l’abbia giudicato “incostituzionale”, qualcuno si deve pur muovere.

La Corte ha stabilito anche che le elezioni dovranno essere al più tardi il 23 novembre e allora, sempre che qualcuno non metta in dubbio anche questo, bisogna iniziare a entrare nel vivo della competizione elettorale. E se Fratelli d’Italia se ne sta immobile in attesa di indicazioni da Roma e il Pd pure, è la Lega a rompere gli indugi.

Il segretario regionale Alberto Stefani ha convocato il direttivo regionale. Sarà lunedì 16 giugno prossimo e il primo punto all’ordine del giorno è il seguente: elezioni regionali ed eventi pubblici nei territori. Stefani chiede massima capillarità e ascolto dei cittadini e delle imprese.

Chiede agli “istituzionali”, cioè ai leghisti che ricoprono cariche istituzionali, di essere in campo h24. Saranno organizzati eventi di divulgazione dell’attività parlamentare e del consiglio regionale, e saranno combinati con momenti di ascolto dei cittadini.

L’attivismo della Lega tradisce anche un po’ di insofferenza di fronte a una situazione davvero singolare. A meno di 6 mesi dalle elezioni non solo non c’è ancora un candidato, ma non si sa ancora con certezza se sarà mantenuto il vincolo dei due mandati.

Questo, ovviamente, non fa che esacerbare gli animi all’interno della coalizione di centrodestra. E così si sprecano le interpretazioni e i retroscena.

Sabato 7 giugno il Foglio, giornale che può vantare buoni rapporti con il partito di Giorgia Meloni, ha scritto che le opzioni sono o il quarto mandato di Zaia o un candidato di FdI. Escludendo così l’opzione di un “leghista qualsiasi” per il Veneto. Quanto questa ricostruzione ricalchi i ragionamenti che si fanno nella stanza dei bottoni, si scoprirà nelle prossime settimane.

Intanto non si può fare a meno di registrare l’astio crescente tra i due schieramenti, con i Fratelli veneti che non perdono occasione per dimostrare il loro desiderio di emancipazione dall’ingombrante figura di Zaia. Anche loro si sono messi al lavoro, senza annunci.

Fonti interne al partito confermano l’avvio degli incontri per la stesura del programma elettorale. Perché, prima o poi, verrà il momento di parlare di idee e non di nomi di candidati. In questo senso la Lega fa però uno step successivo, dando ufficialmente il via ai gazebo e alle iniziative di piazza. E pazienza se non si possono ancora stampare i manifesti con il faccione del potenziale governatore, il partito più longevo dell’arco costituzionale troverà certamente le immagini più appropriate da abbinare alla campagna elettorale.

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