Lega-Pdl, chi ha vinto e chi ha perso
Da Treviso ad Este, da Abano a Chioggia, da Montagnana a Cavarzere

Marino Zorzato coordinatore del Pdl Veneto; a fianco il governatore Luca Zaia festeggia il presidente della Provincia di Treviso Leonardo Muraro
VENEZIA.
Sostiene Marino Zorzato, vicepresidente della Regione ma qui nel ruolo di ineffabile coordinatore vicario del Pdl veneto, che «il risultato di Milano non è esteticamente buono». A Milano parlano di «sleppa», che sarebbe la sorella maggiore della «sberla» o della «pappina» dei veneti, «un sc-iafòn» mollato con la rincorsa.
Insomma un manrovescio in faccia a Berlusconi. Lui ci vede il lato estetico: è un grande del pensiero laterale. Sostiene anche che prima di entrare in politica dichiarava 400.000 euro di reddito mentre oggi è a 150.000, il che dimostra che non tutti si arricchiscono con la politica. E si meraviglia molto se non crediamo che uno che si riduce il reddito di 2/3 lo faccia senza tornaconto: andiamo a dirlo al bar, vediamo quanti ci prendono sul serio. Zorzato ha convocato i giornalisti nel suo ufficio per dare l'esatta interpretazione del risultato elettorale. Lo fa dopo che Luca Zaia ha fatto altrettanto nella consueta conferenza stampa del martedì. Ecco in sintesi le due posizioni. «I dati ci dicono che il Pdl si rafforza - sostiene Zorzato -. L'alleanza tra Pdl e Lega funziona, dove abbiamo corso insieme abbiamo vinto, dove ci siamo presentati divisi, come Chioggia e Abano, è andata male. D'altra parte, governiamo insieme a Roma, governiamo insieme a Venezia, è difficile spiegare ai cittadini perché in alcune realtà andiamo separati». Il presidente Zaia fa l'ecumenico: «Ringrazio i cittadini che si sono messi a disposizione per questa tornata elettorale. Faccio il mio in bocca al lupo agli eletti di qualsiasi partito e a chi andrà al ballottaggio. Ma soprattutto noto che, tra i nostri nuovi amministratori, ci sono anche molti giovani e ragazzi: un segnale importante che ancora una volta parte dal Veneto». Qualche ammissione in più alle domande dei giornalisti: «La Lega vince anche se arretra rispetto alle regionali 2010, perché quello era il vero risultato politico»; «Confermiamo la linea di assoluta solidità dell'alleanza con il Pd, che rimane storica e strategica per il Veneto»; «l'unico voto di protesta che vedo in giro è quello dei grillini, che hanno intercettato il consenso di chi non condivide l'attuale compagine governativa, dato non sorprendente in una democrazia». Sarà. Ma la coalizione che governa il Veneto merita qualche domanda supplementare. Esempio: chi sono i referenti regionali direttamente impegnati in queste elezioni, chi di loro ha vinto e ha perso? Il presidente Luca Zaia sostiene di non conoscere nulla della mega-lottizzazione Valle Ossi di Eraclea, comune dove il sindaco uscente sostenuto dalla Lega è stato mandato a casa da una lista civica fatta da ex di An, Pdl, Pd. Neanche l'assessore Daniele Stival sa nulla. Eppure un manifesto informava che tutt'e due il 29 aprile, alle 20 e 30, partecipavano ad un convegno sull'argomento, assieme al sindaco di Jesolo Francesco Calzavara. Per la verità quella sera Luca Zaia non è riuscito ad arrivare ad Eraclea. Ha fatto una capatina qualche giorno dopo. E ieri, a domanda, ha cercato di glissare: «Ci sono lottizzazioni così in tutti i comuni». Per fortuna no, presidente: questa interessa 300 ettari fronte mare, vale 400 milioni di euro, prevede appartamenti per 300.000 metri cubi, 1500 posti barca, un parco enorme (per fortuna) e l'arrivo di mezzo milione di persone. Di questo calibro c'è solo Veneto City e l'autodromo del Veneto di Verona. E' dal 2006 che la comunità di Eraclea è divisa. Perché meravigliarsi se saltano i riferimenti regionali di partito? Adesso gira la battuta: l'assessore alla protezione civile Daniele Stival deve mobilitare gli uomini per cercare la Lega in riva al Piave. Copione diverso ad Abano: il cemento è in prospettiva, intanto alle spalle dei candidati si cimentavano i big del Pdl, da Giancarlo Galan a Marino Zorzato, Barbara Degani, Leo Padrin. Tutti sostenevano Davide Faggion, che non va al ballottaggio. A Montagnana si fronteggiavano due candidati del Pdl: ha perso Alessandro Uguccioni sostenuto da Marino Zorzato e Barbara Degani, il nuovo sindaco è Loredana Borghesan sostenuta da Valdo Ruffato, presidente del Consiglio regionale. Stante che il coordinatore regionale del Pdl è sempre Zorzato, uno può chiedersi chi sia il coordinatore provinciale, tanto per completare il quadro: è Lorena Milanato, collaboratrice di Galan e parlamentare dal 2001. Chi l'ha più vista da allora? Si dice che a Treviso il Pdl sia cresciuto ed è indubbio. Ma non per l'uomo forte del partito Remo Sernagiotto, che non porta nessuno dei suoi candidati in consiglio provinciale. A Chioggia Moreno Teso sconfigge Renato Chisso, piazzando ai primi tre posti utili per il consiglio comunale tre «suoi» candidati. Situazione ribaltata nel confronto Chisso-Teso a Cavarzere, con la differenza che Cavarzere sta quattro volte dentro a Chioggia. I leghisti si complimentano con Paola Goisis che a Este ha superato di un punto il sindaco uscente del centrosinistra Giancarlo Piva e guiderà il ballottaggio. Ma alla Goisis manca l'8% dei voti previsti. La differenza verrà fatta dalla lista di Vanni Mengotto che assieme all'Udc totalizza il 15%. E' quel centro che dicono sia fallito in Italia.
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