Legambiente, la salute del Brenta è buona ma la siccità rischia di peggiorarla

La campagna di monitoraggio su uno dei principali fiumi veneti ha dato buoni risultati. Ma un campione su cinque ha valori fuori norma a causa dell’inquinamento

CURTAROLO.I parametri di escherichia coli, del fiume Brenta sono regolari. Nella norma anche i campioni di acqua prelevata nel canale Brentella.Tappa conclusiva a Curtarolo per la campagna itinerante di Legambiente Veneto "Operazione Fiumi. Esplorare per Custodire" realizzata in collaborazione con Arpav.

Anche quest'anno i parametri osservati dalla campagna di Legambiente sono il famigerato batterio Escherichia coli - i batteri fecali che permettono di verificare lo stato di depurazione delle acque e di cui Legambiente diffonde i risultati riguardanti il fiume Brenta - e Ftalati e Glifosate che saranno comunicati in un report conclusivo a fine anno. Il glifosate è un erbicida di sintesi utilizzato da circa 40 anni in maniera massiccia in agricoltura, mentre gli Ftalati sono una famiglia di sostanze chimiche organiche di sintesi impiegate come agenti plastificanti, riconducibili quindi alla degradazione delle plastiche.

Nei cinque punti monitorati dai volontari nel fiume Brenta, per i parametri di escherichia coli, nessuno supera il valore di 1000 (MPN/100ml). Nella norma anche i campioni di acqua prelevata nel canale Brentella. Secondo Arpav, dai monitoraggi effettuati nel 2020, lo stato chimico del Brenta è risultato buono in tutti i corpi idrici monitorati tranne che nel canale Piovego e nei due corpi idrici terminali dell'asta del fiume Brenta, a valle della connessione con il canale Piovego, in cui sono stati rilevati superamenti della concentrazione media annua di Pfos.

Tra gli inquinanti specifici sono stati rilevati tre superamenti dei valori medi annui previsti dalla normativa per gli erbicidi Nicosulfuron e Ampa, prodotto di degradazione del Glifosate. In circa il 63% delle stazioni di monitoraggio il livello dei nutrienti è risultato Buono o Elevato.

"La fotografia del fiume Brenta che abbiamo scattato - dichiara Francesco Tosato Portavoce di Operazione Fiumi - sul fronte della depurazione può indurre ottimismo nonostante molteplici ragioni debbano essere approfondite, a partire dalle conseguenze della siccità che stiamo affrontando in questi mesi" .

Con questa tappa si conclude la seconda edizione della campagna itinerante di Legambiente Veneto che ha visto il coinvolgimento di 50 giovani volontari di Legambiente provenienti da tutta la regione, che nel mese di maggio suddivisi in 15 squadre sono stati impegnati in 8 giornate di campionamento per un totale di 150 campioni raccolti in 50 punti nei 9 corsi d'acqua presi in esame. Nei fiumi della nostra regione pertanto 1 punto campionato ogni 5 è risultato fuori legge sul fronte della depurazione.

Argomenti:ambiente

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova