L’Ikea parla in veneto «Qui il 30 per cento degli acquisti italiani»
PADOVA. L’Ikea di Padova è il più grande d’Italia. Con i suoi duemila metri quadrati aggiuntivi, inaugurati ieri mattina, il negozio aperto nel settembre 2005 in zona Padova est ha raggiunto infatti quota 40.500 metri, che gli danno il primato italiano in fatto a dimensioni. Ciò conferma la volontà del gruppo svedese di investire a Padova. Ma non solo: anche nel resto della regione sono previste novità. In particolare a Verona, dove avanza il progetto di una nuova apertura. Un significativo incremento, quindi, della presenza in Veneto della multinazionale che vende mobili e articoli per la casa e l’ufficio. Ventisei i milioni di visitatori che, ad otto anni dall’apertura, hanno varcato la soglia del negozio Ikea di Padova: un dato importante, che colloca il punto vendita fra quelli con il fatturato più alto di tutta Italia. «Padova per noi di Ikea è una scommessa vinta», ha detto ieri l’amministratore delegato Lars Petersson ricordando le criticità iniziali come il numero insufficiente di parcheggi, poi risolto. E così via a nuovi investimenti: 26 milioni di euro sono stati impiegati dall’apertura, di cui otto solo per quest’ultima fase di ristrutturazione. Al sesto posto come fatturato nazionale, l’Ikea di Padova è destinato a migliorare sensibilmente le sue performance: già in questo agosto le entrate sono state le migliori di tutta la catena. «In questi anni abbiamo rafforzato i rapporti con i produttori veneti: artigiani, mobilieri e altre aziende locali, che sono diventati per noi un partner commerciale più che rilevante. Un terzo dei nostri acquisti in Italia sono fatti proprio in questa regione. I prodotti veneti venduti dalla nostra catena sono distribuiti in tutto il mondo e sono pari a circa il 3% dell’assortimento», ha continuato Petersson.
È stretto, quindi, il legame fra la nostra regione e il colosso svedese. Talmente stretto che l’idea di aprire altre due mega realtà, a Verona e a Treviso, dove però il progetto è bloccato per l’opposizione delle autorità locali, è da mesi ormai nei piani della direzione. In particolare a Verona, è allo studio un centro commerciale che affianchi il futuro punto vendita Ikea vero e proprio, per offrire al consumatore una proposta completa per ogni esigenza d’acquisto. Il progetto dovrebbe creare 1.000/1.200 nuovi posti di lavoro, che si aggiungeranno quindi ai 426 attualmente esistenti a Padova, destinati, secondo la direzione, a diventare circa 450 con il nuovo ampliamento e la conseguente crescita di fatturato.
Sul tasto occupazione batte Cecilia De Pantz, segretaria generale Filcams Cgil, che sottolinea: «Fa piacere che aziende estere come Ikea decidano di rafforzare il loro investimento in Italia e in particolare qui in Veneto, anche perché si avvalgono di imprese e artigiani locali, con conseguente incremento dell’occupazione. Chiediamo però che una parte degli attuali contratti part-time, frequentemente utilizzati da molte aziende della grande distribuzione organizzata, sia trasformata in full-time, in modo da garantire stabilità economica anche a quei dipendenti storici che hanno una famiglia da mantenere».
Solidità d’impresa e dinamismo commerciale sono gli aspetti sottolineati ieri dal sindaco di Padova Ivo Rossi: «Il rapporto di Ikea con il nostro territorio è basato sul suo attingere alla competenza italiana. Mi auguro che questo ulteriore investimento nella nostra città sia di buon auspicio e rappresenti un segnale di ripresa per l’economia».
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