L’OPINIONE / Ecco chi è che tifa contro l’Italia

PADOVA. Grande il tifo degli italiani in Italia, ma più grande il tifo degli italiani all’estero, emigrati male inseriti, disprezzati come figli di un popolo perdente. Ci sono italiani in Italia che hanno tifato contro l’Italia, e vantano il loro tifo per le squadre straniere, prima Inghilterra poi Germania e infine Spagna, come prova di una moralità superiore, una superiore, più etica, visione della Storia. Han tifato contro l’Italia i leghisti, politici e amministratori e giornalisti della “Padania”, han tifato contro l’Italia i No Global, i No Tav, il giornalista del “Fatto” Marco Travaglio, che merita un discorso a parte, e Grillo con i grillini.
Il cronista di Radio Padania urlava a squarciagola ad ogni gol della Spagna. Pareva che gli venisse un infarto. Era come se assistesse alla punizione di un malfattore che gli avesse sgozzato la figlia: urlava perché davanti ai suoi occhi si realizzava il Giudizio di Dio, l’infame Italia veniva trascinata nel fango e pestata in faccia. Questa superiore visione della Giustizia la Lega la applica a tutto ciò che fa e che dice. Ha cominciato Renzo Bossi. Era un’altra Italia, quella di Lippi, e il Trota, inquadrato col faccione in primo piano, articolò i labbroni e chiaramente scandì: «Io tifo contro». Con tale dichiarazione voleva porsi al di fuori di una nazione, la sua, che secondo lui vive di sotterfugi e trucchi, premia il vizio e ignora il merito. Il virtuoso leghista che meritava e non riceveva, e perciò odiava l’Italia, brigava per avere un posto in Regione Lombardia, raggirando la volontà degli elettori, per comprare auto con i soldi nostri, di noi italiani, titoli di studio falsi, procurati con trucchi schizoidi, che gli dovrebbero meritare di essere interdetto dal mostrarsi in pubblico.
E questa gente sbraita contro l’Italia? Allora dovrebb’essere un vanto tifare per l’Italia. Radio Padania tifa contro l'Italia in nome del rinnovamento? Ma non è ancora lì, col nuovo segretario che inforca la scopa e alle sue spalle la faccia incomprensiva del senatur, reo di tante malefatte che in nome della Lega andrebbe espulso e inviato nel Quarto Mondo, se lo accettano? A cosa serve quella scopa? Mille volte meglio un Gentilini o un Tosi e uno Zaia, che dicono «via i colpevoli». Non è che Mario Borghezio abbia in testa un sistema concettuale ultramoderno, tuttavia dichiara: «Balotelli è un padano di colore, tifiamo per lui». Ieri intonavano: «Non esistono italiani negri», oggi dicono: «Ci sono padani di colore». Evviva, c’è un progresso! Balotelli è il più amato dagli italiani, e disprezzandolo ti metti fuori dai tuoi connazionali. Ha 22 anni, e disprezzandolo ti metti fuori dal futuro. I leghisti odiano tutto ciò che è italiano tranne due cose: le poltrone e gli stipendi. Si dichiarano nemici dell'Italia? Rifiutino le cariche e gli stipendi italiani.
I No Tav diventano sempre più una faccia dei No Global, che sono una faccia anti-italiana perché anti-sistema. Vorrebbero un salto indietro, a reimpostare la società da zero. Ma non capisco perché questo li porti a tifare contro l'Italia. Essere italiano oggi non è comodo per nessuno, e specialmente per il popolino, schiacciato da mille difficoltà. Ma proprio per questo il popolino sogna una rivalsa, e le vittorie della nazionale erano un sogno. Godere perché il sogno del popolo s’è infranto vuol dire volere il male del popolo. Credo che Travaglio risponda: «Sì, quello voglio». Perché pensa che c’è troppa corruzione in giro, anche e soprattutto nel calcio, e che la sconfitta è la condizione per l’epurazione, mentre la vittoria è la premessa perché tutto resti così. Se la prende con Buffon e le sue scommesse. In realtà chi tifa Italia non tifa Juventus o Milan, ma nazionale. Ai giocatori della nazionale non viene imputato niente. E han giocato bene. Meglio di quanto sperassimo. La meritorazia è proprio questo
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