Zaia: «La Lega c’è. Io starò in consiglio regionale a disposizione di Stefani»
E’ uno Zaia debordante quello che si presenta al K3 il giorno dopo il successo elettorale: ringrazia tutti, si concede un siparietto alla Crozza con Filippo e assicura che non sarà il Grande Fratello del nuovo presidente

Martedì 25 novembre è il giorno del trionfo: appuntamento con la stampa alle 11.30 al solito quartiere generale: lo storico K3 di Villorba.
Apre il segretario della Lega provinciale di Treviso, Dimitri Coin: «Tornata elettorale compressa, ma gli elettori ci hanno restituito la fiducia toltaci alle Europee e alle Politiche. Siamo il primo partito in provincia di Treviso e il risultato conferma il peso politico di questa città, assicurato dalla capacità dei nostri uomini di essere rappresentativi. Grazie, Zaia, per il tuo lavoro come presidente della Regione. Con le tue oltre 200 mila preferenze sei stato un traino straordinario per tutti, le persone fanno la differenza».
Poi il palco è tutto per Luca Zaia debordante: si mette al centro del tavolo, viene accolto con un applauso e via al suo show.
Un siparietto con Filippo Tosatto e un «Ciao, Bepi», che ricordano il presidente delle conferenze dell’epoca Covid diventate virali grazie all’imitazione di Crozza su La7.
«In provincia di Treviso si è giocata una partita importante, grande merito a questa provincia da sempre leghista», si fa serio, «Grazie a tutti coloro che hanno lavorato. C’è il buon fantino, c’è il buon cavallo, ma poi se manca la squadra.... Il nostro mantra è “Militante pronto dall’alba al tramonto”. Abbiamo dimostrato che non siamo innocui, grazie all’orgoglio dei militanti e grazie ai sostenitori, una foresta che cresce e non fa rumore»
Sulla corsa elettorale: «Ho fatto campagna leggera. La mia candidatura non nasce dalla mia volontà. Ero pronto a fare un passo a lato. Tutti gli amici mi avevano sconsigliato di candidarmi, ma quando sei chiamato devi andare. La mia è stata una campagna senza comizi per lasciare i territori liberi. Ho scelto una forma di comunicazione alternativa con l’Ai per fare informazione civica su come si vota».
E adesso? «Avanti a sostenere Alberto Stefani. Ha detto che staremo insieme trent’anni? Non siamo una coppia di fatto (scherza). Il mio contributo sarà assicurato per dargli maggiore tranquillità. Noi non abbiamo fatto una campagna contro, abbiamo subìto tanti attacchi da fuori. Adesso c’è un bel progetto per governare. Gli attori protagonisti sono i cittadini. Rousseau nel suo Contratto Sociale scriveva che il popolo ti delega ma quando non lo rappresenti più ti toglie la delega. Ebbene il popolo ci ha confermato la delega».
Tanti voti, ma anche un nutrito popolo di astensionisti. Zaia mostra il cartello che ha preparato che riporta le sue oltre 200 mila preferenze.
«Interrogarsi sull’astensionismo è un tema. Questo Governo lo prenda in mano e stabilisca un election day. La mia proposta è al voto una volta all’anno con convocazioni razionali».
Svicola sulle domande sulla composizione della giunta regionale e sull’accordo con FdI: «Tocca a Stefani».
Ora cosa farà? «Io sindaco di Venezia? Ministro, presidente Eni, presidente consiglio regionale? Si è scritto di tutto, ma io entrerò in consiglio regionale. Non sarò il Grande Fratello di Alberto, sono a sua disposizione. Poi per il resto sono scelte che matureranno più avanti».
L’autonomia è un nervo scoperto: «Il percorso è iniziato e non si può non andare avanti. Il Paese è a due velocità e bisogna tenerene contro perchè dimostra l’errore del centralismo»
Liquida la domanda sul generale Vannacci che si è complimento con lui per il grande successo alle urne con un «non è il mio benchmark»
L’incontro con i governatori dei giorni scorsi? «Un pranzo tra amici»
Sul terzo mandato: «Invito a fare una riflessione. E’ un’anomalia tutta italiana che vale solo per governatore e sindaci sopra i 15 mila abitanti. Sul terzo mandato per gli assessori ci sta lavorando Stefani».
Ora 12.36 chiude ringrazia e chiude.
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