Mafia nigeriana e prostituzione in mezzo Veneto. Arrestate due sfruttatrici

Le ragazze erano soggiogate con riti tribali e minacce di ritorsione alle famiglie, ma una ha deciso di collaborare con la polizia. Costrette a pagare l'affitto per il pezzo di strada sui cui lavoravano
PD 16/07/2000 G.M. PROSTITUTE IN VIA DUE PALAZZI.(REGINATO)
PD 16/07/2000 G.M. PROSTITUTE IN VIA DUE PALAZZI.(REGINATO)
MESTRE. Il viaggio dalla Nigeria a Mestre, alle ragazze, costava 25mila euro. In Italia arrivavano con i barconi che attraversano il Mediterraneo e una volta qui ad attenderle c’era il lavoro sul marciapiede.
 
Questa mattina, mercoledì 29 luglio, gli agenti della Squadra Mobile di Venezia hanno arrestato due donne nigeriane con l’accusa di tratta di esseri umani e sfruttamento della prostituzione. Le due appartengono ad un’organizzazione che controllava una decina di ragazze sulle strade di Mestre, Padova e Verona.
 
Oltre alle due arrestate i poliziotti, in collaborazione con i colleghi di Padova e Verona, hanno perquisito altre cinque persone indagate per gli stessi reati. L’indagine è coordinata dal pm antimafia Paola Tonini. Le ordinanze sono state emesse dal giudice per le indagini preliminari Massimo Vicinanza.
 
Le ragazze erano soggiogate anche con riti voodoo e costrette a prostituirsi perché minacciate di ritorsioni ai familiari in Nigeria.
 
Le giovani oltre a dover pagare il viaggio dovevano versare alla “maman” 200 euro alla settimana per l’affitto del pezzo di marciapiede dove si prostituiva e altri 200 al mese per vitto e alloggio.
 
L’indagine è nata grazie ad una ragazza sfruttata che ha deciso di collaborare con gli agenti diretti da Giorgio Di Munno.
 

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