Maltrattamenti alla compagna, arrestato l'ex boss della Mala del Brenta Felice Maniero

«Faccia d'angelo», così era chiamato, da tempo vive nella città lombarda con una nuova identità. Davanti ai poliziotti è scoppiato in lacrime

BRESCIA. L'ex boss della Mala del Brenta Felice Maniero è stato arrestato a Brescia con l'accusa di maltrattamenti sulla compagna. Lo scrive il Giornale di Brescia. «Faccia d'angelo», così era chiamato, da tempo vive nella città lombarda con una nuova identità. L'arresto è scattato ieri dopo la denuncia della donna e secondo le nuove regole del Codice rosso. Maniero è ora in carcere a Bergamo.

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Al momento dell'arresto nella sua casa di Brescia Felice Maniero è scoppiato in lacrime. Nella denuncia, la compagna, una donna di 47 anni, ha raccontato di maltrattamenti fisici e psicologici che sarebbe stata costretta a subire. 

E' del luglio scorso una delle ultime uscite pubbliche di Maniero (che nel frattempo aveva cambiato nome) sul suo canale Youtube in qualità di paladino dell'ambiente, esperto di microplastiche nell’acqua, preoccupato della salute dei 55 milioni di italiani e in particolare dei più piccoli. 

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Divenuto collaboratore di giustizia, Maniero era libero dal 2010. Arrestato per la prima volta nel 1980, riuscì ad evadere due volte: nel 1987 dal carcere di Fossombrone, facendo poi rubare il 10 ottobre 1991 ai suoi uomini il mento di Sant'Antonio da Padova per ricattare lo Stato.

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Arrestato di nuovo nell'agosto 1993 sul suo yacht al largo di Capri e viene detenuto nel carcere di Vicenza, poi trasferito al carcere di Padova dove però, il 14 giugno 1994, riuscì a evadere una seconda volta. Catturato a Torino nel novembre successivo, venne condannato a 33 anni di reclusione, poi ridotti a venti anni e quattro mesi (pena definitiva).

Un'immagine recente (di spalle) di Maniero
Un'immagine recente (di spalle) di Maniero

Dopo il pentimento e la collaborazione con la giustizia, il 14 dicembre 1996 fu condannato dalla Corte d'assise d'appello di Venezia a 11 anni di carcere e 60 milioni di lire di multa grazie alle attenuanti generiche e alla diminuente per la collaborazione. Il 2 maggio 1998 fu arrestato per scontare la pena residua, quattro anni.

Ammesso al programma di protezione, cambiò nome e scontò la pena in una località segreta. Nel febbraio 2006 il suo nome tornò sui giornali per il suicidio della figlia ventinovenne. 

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