Marangon: adesso la Regione deve versarmi 400 mila euro

VENEZIA. Il consigliere regionale Renzo Marangon (già esponente di Forza Italia e ora sostenitore di Flavio Tosi) subentrato a Palazzo Ferro-Fini dopo che nel dicembre scorso era stata dichiarata decaduta Isi Coppola, ora vuole 400 mila euro dalla Regione. Sono le indennità da consigliere che non ha ricevuto e che, invece, avrebbe dovuto percepire, visto che la sua collega di partito non avrebbe potuto sedere là, come ha sancito la Corte d’appello con la sua sentenza dello scorso anno. Nei giorni scorsi, è stato notificato alla Regione Veneto un atto di diffida firmato dall’avvocato Mariagrazia Romeo per conto di Marangon, i conti sono presto fatti: il consigliere chiede quasi 71mila euro per il 2010, novantamila per l’anno successivo, 89 mila per il 2012, 79 mila per il 2013 e 79 mila per lo scorso anno. La prossima mossa, ora spetta, all’amministrazione regionale: se ritenesse di dover pagare Marangon potrebbe naturalmente rifarsi sulla Coppola, chiedendo all’attuale assessore regionale - il presidente Luca Zaia l’ha mantenuta in giunta anche dopo la sua decadenza da consigliera - di restituire le indennità che ha incassato dal 2010 al 2014.
Nella diffida di Marangon si ripercorre l’intera vicenda. Il documento ricorda che Isi Coppola era stata eletta nella circoscrizione di Rovigo e che aveva presentato la dichiarazione, come previsto dalla norma, in cui affermava di aver sborsato per spese elettorali 39 mila e 579 euro, cifra di poco inferiore al tetto massimo previsto. Ma un elettore di Rovigo del suo stesso partito aveva promosso un’azione popolare per accertare l’entità effettiva delle spese sostenute per la sua campagna elettorale. Dopo un iter giudiziario piuttosto tormentato - la causa era finita ben due volte davanti alla Corte di Cassazione - i giudici della Corte d’appello avevano dichiarato la decadenza della Coppola, sostenendo che le sue spese elettorali sarebbero stati superiori ai 200 mila euro e condannandola anche a pagare una sanzione amministrativa di 110 mila euro. Così, il 16 dicembre dello scorso anno Marangon subentrava in Consiglio regionale alla Coppola.
Nella diffida si sostiene che l’assunzione nella carica gli dà il diritto di chiedere il trattamento sul piano contributivo e previdenziale dal mese di aprile del 2010 fino all’insediamento del prossimo Consiglio regionale, insomma per cinque anni . Ma, visto che ha percepito fino ad ora l’indennità solo dal dicembre 2014 ad oggi, risulta creditore di 398 mila e 542 euro. Inoltre, ricorda che i conti andranno fatti anche in relazione alla determinazione dell’entità del vitalizio che gli spetta.
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