Elezioni regionali nelle Marche, oggi alle 15 il verdetto che potrà influire sul Veneto

Affluenza poco sopra il 37% nel primo giorno, la sfida è tra Acquaroli e Ricci. Domenica 28 settembre si è votato anche in Valle d’Aosta. Attesa per i risultati

Silvia Gasparetto
Un seggio elettorale nelle Marche
Un seggio elettorale nelle Marche

Occhi tutti puntati sull’affluenza, osservata speciale nella sfida tra Francesco Acquaroli e Matteo Ricci, in quelle che perfino il Financial Times definisce “Swing Marche”. Il primo appuntamento con la tornata di elezioni regionali d’autunno è anche l’unico considerato alla vigilia potenzialmente contendibile, con i due candidati dati a pochi punti di distanza.

E farà da cartina tornasole delle potenzialità del campo progressista (quasi tutto) unito, così come dello stato di salute della coalizione di governo, ancora alle prese con la scelta dei candidati nelle tre Regioni che voteranno a fine novembre, Puglia, Campania e Veneto.

La distanza tra i partiti e il territorio
Luca UbaldeschiLuca Ubaldeschi
La preparazione di un seggio per le elezioni

Mentre Acquaroli e Ricci depositano, in favore di fotografi e di social, la loro scheda nell’urna, tra gli alleati di centrodestra si registrano intanto le ennesime scintille incrociate: tra FI e Lega sulla prossima manovra e tra FdI e FI sulla strategia migliore per la Campania.

Per Antonio Tajani la soluzione migliore da mettere in campo contro Roberto Fico sarebbe quella di un civico, opzione bocciata però senza appello dai meloniani campani. «Si può vincere» anche se si tratta di una roccaforte del centrosinistra, è convinto il segretario di Forza Italia che chiede agli alleati di seguirlo sull’idea di una figura terza rispetto ai partiti, che può consentire di «allargare». Ma non è al centro che si vince, piuttosto bisogna candidare “il migliore” , risponde piccato il coordinatore meloniano in regione Antonio Iannone, rilanciando la corsa di Edmondo Cirielli, che è vice proprio di Tajani agli Esteri. La sua candidatura a inizio estate sembrava certa, poi si era inabissata mentre saliva l’ipotesi civica che ora il partito di Giorgia Meloni respinge con forza.

Toccherà a lei ricomporre queste schermaglie, convocando quel famoso “tavolo nazionale” che non ha ancora una data cerchiata in rosso nelle agende ma si dovrebbe fare presto, assicura il vicepremier di FI dopo che già nei giorni scorsi anche Matteo Salvini aveva detto di contare su questa settimana come quella giusta per completare il puzzle.

Finora la partita più complicata era apparsa quella veneta, con Lega e Fratelli d’Italia (i primi in nome della continuità, i secondo facendo pesare i numeri ) che rivendicano entrambi la successione a Luca Zaia. Se la premier dovesse mantenere lo schema attuale, il più quotato, e senz’altro il più citato, rimarrebbe il leghista Alberto Stefani, uno dei vice di Salvini che ha avuto il benestare pubblico anche del “Doge” . Ma a taccuini chiusi non c’è nessuno che affermi con certezza che questa sarà la soluzione definitiva.

Tutti i leader del centrodestra si ritroveranno martedì a Lamezia Terme, per sostenere il bis di Roberto Occhiuto e più di qualcuno ha lanciato l’idea che da quel palco possa arrivare l’annuncio anche delle altre candidature. Suggestioni, per ora.

Intanto si compulsano i cruscotti dove scorrono i dati dell’affluenza marchigiana, e nei partiti scattano le prime analisi per cercare di prevedere l’esito finale.

I due candidati (in tutto sono sei) dopo avere votato si sono presi qualche ora di riposo in famiglia – Ricci si gode, e posta sui social, la vittoria degli azzurri ai mondiali di volley, per Acquaroli messa e passeggiata nella sua città – pronti a spostarsi nella periferia industriale di Ancona dove sono installati i rispettivi comitati elettorali. A fronte di un calo dell’affluenza che ancora alle 23 appare contenuto (al seggio è andato poco più del il 37 % degli elettori, mentre in Valle d’Aosta si è votato un giorno solo), già nei due schieramenti si osservano i dettagli delle percentuali nelle singole province e Comuni. Alle 15 l’atteso verdetto. 

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