Maxi piano di Ryanair a Treviso altre nove rotte

TREVISO. Da fine ottobre (molti) più voli, più rotte, più passeggeri in transito all’aeroporto Canova di Treviso. È un investimento massiccio quello che Ryanair ha annunciato ieri per lo scalo trevigiano, che dall’autunno decollerà verso quota 2,8 milioni di passeggeri (solo per quanto riguarda la compagnia low cost irlandese, che copre l’85 per cento del traffico), con un aumento del 22 per cento rispetto agli attuali 2,2 milioni. Il Canova, con nove nuove rotte, farà la voce grossa: da un lato Ryanair promette un indotto di 2.100 posti di lavoro in loco e gli operatori turistici stimano in 100 milioni di euro l’indotto dei voli low cost nella Marca, dall’altro comitati e residenti alzano le antenne prevedendo ancora maggiori disagi in termini di traffico, rumore dei voli, rischi per le abitazioni in fase di decollo e atterraggio. Il Gruppo Save, la società che gestisce gli scali di Treviso e Venezia, ha spiegato che difficilmente, in futuro, il Canova potrà sopportare ulteriori nuovi investimenti. C’è il master plan per ingrandire lo scalo, ma l’indirizzo delle parti è chiaro: da oggi al 2030 Ryanair potrà salire al massimo fino a 3,2 milioni di passeggeri. Insomma, la saturazione è vicina.
Passeggeri in crescita. Le nuove rotte di Ryanair (le novità assolute saranno Colonia, Edimburgo, Francoforte, Varsavia e Marrakech, mentre Amburgo, Cracovia e Napoli saranno potenziate) rafforzeranno peraltro un trend già in atto da tempo. «Nei primi quattro mesi del 2017, i passeggeri a Treviso sono già cresciuti del 12 per cento rispetto all’anno precedente, toccando quota 880 mila», ha spiegato ieri Camillo Bozzolo, direttore commerciale Save Group, «e si trattava dei mesi invernali, quelli meno affollati. I movimenti, cioè rotte e traffico aereo, sono cresciuti nello stesso periodo soltanto del 5 per cento: significa che la percentuale di riempimento dei vettori è di molto aumentata. I margini di crescita, in ogni caso, sono limitati. Il master plan previsto entro il 2030 parla chiaro: l’aeroporto sarà ingrandito ma il traffico non potrà crescere oltre una certa soglia».
Via le tratte meno redditizie. Né Save né Ryanair dicono, invece, quanti saranno i voli da e per il Canova: il master plan prevede di toccare quota 22.499 voli entro il 2030, Ryanair ha invece fatto capire che i profitti si fanno con il riempimento dei voli più che con l’aggiunta di nuovi. Un esempio? Ieri la compagnia irlandese ha inserito tra le “nuove rotte” del Marco Polo di Venezia un volo per Barcellona che, di fatto, sarà tolto a Treviso da novembre. «È difficile dire quanti voli avrà Treviso, perché quelli con minore capacità di riempimento saranno eliminati», ha spiegato ieri John Alborante, Sales Manager Ryanair, soluzione che strizza l’occhio anche ai comitati di cittadini preoccupati per l’incremento del traffico aereo. Allo stesso modo Save ha spiegato di ragionare in ottica regionale: Treviso, Venezia e Verona come un unico polo del Nordest, con ogni scalo chiamato a fare la propria parte in base alle dimensioni. Confermati, intanto, i lavori di ampliamento del Canova, preceduti dalla manutenzione della pista che lo costringerà alla chiusura dal 4 al 18 ottobre (voli spostati su Venezia).
Presenza fondamentale. Ieri Camera di Commercio (che ha ospitato la conferenza stampa di Ryanair in Piazza Borsa) e Consorzio Turistico Marca Treviso hanno in più occasioni ribadito quanto la presenza del vettore irlandese sia fondamentale per l’economia della Marca. A partire da quei 2.100 posti di lavoro in più stimati da Ryanair con le sue nuove rotte. «Siamo un territorio gradito, e non solo per la vicinanza con Venezia visto che il 37 per cento dei passeggeri che arriva all’aeroporto di Treviso poi si ferma nella Marca», spiega Giovanni Garatti, presidente del Consorzio, «l’indotto vale circa 110 milioni di euro l’anno, pensiamo ai servizi dell’aeroporto o agli hotel sorti nelle sue vicinanze. E questa cifra andrà ricalcolata verso l’alto».
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