Mediobanca arrocca Caltagirone compra altre azioni Generali

TRIESTE
Mediobanca si arrocca, il fronte Caltagirone-Del Vecchio accumula posizioni. É questo lo scenario dopo un’altra giornata di schieramenti di truppe sullo sfondo della battaglia per Generali. Di fronte all'uscita dei Benetton con il loro 2,1% del capitale, il patto di Mediobanca si blinda al 10% (era al 10,7%) con l'ingresso di un nuovo socio Monge che porta in dote il suo 1,09%, e grazie all'arrotondamento delle quote degli azionisti storici Gavio e Lucchini. Dietro la porta non si escludono nuovi ingressi considerando inoltre che Mediobanca può contare sull’appoggio di soci esterni all'accordo che hanno circa il 5%. Da UnipolSai (1,9%) al finanziere bretone Vincent Bollorè, grande tessitorie di antiche battaglia nella Galassia (intorno al 2%), e con partecipazioni minori da Diego Della Valle e Roberto Bertazzoni.
L'accordo di consultazione può così continuare a offrire un sostegno all'attuale management dell'istituto guidato dal ceo Alberto Nagel nello scontro frontale per il rinnovo del cda delle Generali con il suo primo azionista Leonardo Del Vecchio (18,9%) e Francesco Gaetano Caltagirone (al 3% con opzioni per salire al 5%). Ieri è emerso che il costruttore romano ha fatto un passo avanti nel gruppo triestino portando la sua presenza al 6,45% (dal 6,26%) con l'effetto di aumentare al 12,81% la quota di Generali in mano al patto di consultazione stretto con Delfin e Crt. Sull’altro fronte Mediobanca oppone il 17,2 raggiunto con un prestito titoli pari al 4,3% organizzato da Bnp Paribas, come riportava ieri Repubblica.
Nella riunione del patto light di Mediobanca si è preso atto della disdetta dei Benetton e approvato all'unanimità l'ammissione di Monge, l'azienda cuneese di pet food spuntata nel capitale di Mediobanca meno di un anno fa.
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