Mercato in Prato della Vallemeloni e pesche sottocosto

La Confesercenti difende gli ambulanti «Frutta regalata»
Meloni superdolci a 0,60 euro il chilo. Zucchine a 1 euro, melanzane e peroni ancora a 1 euro. Prezzi bassi. Ma dove? Tra i banchi e i negozi di Prato della Valle, delle Piazze e per le vie del centro. «E’ la dimostrazione che se si acquista frutta e verdura di stagione, Padova non è sempre cara. Eccola la verità sui prezzi», tuona il presidente della Confesercenti di Padova Nicola Rossi dopo aver mandato ieri i suoi 007 tra i banchi delle piazze per fotografare i prezzi di vendita e dimostrare alle associazioni dei consumatori e degli agricoltori che «se si parla di speculazione della spesa agroalimentare, la colpa non può essere imputata ai dettaglianti».


Continua a divampare la polemica sul fronte prezzi tra le categorie economiche locali, con la Confesercenti che si difende con le rilevazioni al mercato dagli attacchi provenienti dal mondo dei consumatori: «Ancora una volta dobbiamo tutelarci dalle continue falsità e accuse che vengono rivolte ai commercianti. Se ci sono dei rialzi ingiustificati lungo la filiera di vendita non è certo colpa nostra, visto che quei meloni venduti a 0,60 centesimi ieri sono stati acquistati allo stesso prezzo al mercato all’ingrosso in zona industriale. E allora, mi dite dov’è il rialzo da parte del venditore finale? La verità è che sia i produttori, sia i dettaglianti non hanno quasi mai margini di guadagno. E se si verificano sono risicati all’osso», spiega Nicola Rossi. Dalla rilevazione fotografica dei prezzi eseguita da Confesercenti in alcuni mercati e negozi di Padova, le sorprese non sono mancate.


«Ma quali rincari del 600%? Meloni acquistati a 0,50 all’ingrosso sono rivenduti a meno di 1 euro Iva inclusa. Ci chiediamo quali prezzi vengono rilevati dalle associazioni dei consumatori per il confronto» dice il direttore dell’associazione Maurizio Francescon, secondo il quale i prezzi sono soggetti alle semplici regole del mercato e per questo «i consumatori possono trovare ortofrutta ai più svariati prezzi».


Non ci sta proprio Nicola Rossi a beccarsi le accuse della società civile: «Siamo stanchi di denunciare la falsità che dipinge i commercianti come sanguisughe a carico del consumatore, così come di denunciare le agevolazioni assurde concesse ad alcune categorie, tra le quali i produttori. Facciamo pure i mercati gestiti dai produttori ma con le stesse regole imposte ai commercianti. Non accettiamo che si considerino produttori commercianti abusivi che nulla hanno a che vedere con i produttori reali e vendono pochissimi prodotti propri e molti acquistati all’ingrosso in esenzione di tasse».


Ieri, infine, l’Istat ha comunicato che a luglio ci sono stati rincari record: ora si attende solo il dato dell’inflazione di agosto per completare il bilancio e buttare ulteriore benzina nel fuoco della polemica.

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