Morto Claudio Sinigaglia: la carriera politica fra Padova e Venezia

PADOVA. Claudio Sinigaglia, ex vicesindaco di Padova, ex consigliere regionale del Veneto, è morto oggi martedì 13 ottobre 2020 all'ospedale della sua città, dove era ricoverato da alcuni giorni per l'aggravarsi della malattia, un tumore. Un lutto diffuso, un cordoglio unanime per una personalità che, nel campo della politica e nel sociale, ha lasciato un vivido ricordo di sé.
Nato a Padova l’8 marzo 1958, Sinigaglia si laureò in Filosofia e diventò insegnante di materie letterarie al Da Vinci in via Giovanni Da Verdara. Animatore dell’Azione cattolica, è stato giocatore, allenatore, dirigente e presidente della polisportiva Victor di Chiesanuova, quartiere che diventerà la sua grande riserva di voti.
Nel 1985 la prima esperienza politica nel Consiglio di quartiere 11 – Brentella – periodo nel quale diventa anche coordinatore della commissione Sport.
L'elezione in Consiglio comunale a Padova per la prima volta nel 1990, nelle fila della Democrazia Cristiana. Sono gli anni di Tangentopoli e della fine della Balena Bianca. Sinigaglia non ha esitazioni e si schiera al fianco di Rosy Bindi, nominata segretario del Partito popolare in Veneto, e contribuisce alla nascita del centrosinistra che nel 1995 vincerà le elezioni.
Con l’arrivo di Flavio Zanonato al vertice di Palazzo Moroni, Sinigaglia è nominato assessore allo Sport, al decentramento e alla casa. Sono gli anni del Padova in serie A e dello stadio Euganeo. Esperienza che si conclude traumaticamente nel 1999 con la vittoria di Giustina Destro.
Nel frattempo viene nominato segretario cittadino della Margherita e in questa veste contribuisce alla riscossa del centrosinistra che, sempre con Zanonato, si prende la rivincita nel 2004. Diventa vicesindaco e nuovamente assessore al Sociale e allo Sport, incarico quest’ultimo che lascia quando viene eletto consigliere regionale.
Nel 2010 è iniziata la sua nuova avventura a Venezia come consigliere regionale: vicepresidente della V commissione (assistenza, igiene, sanità e sicurezza sociale) e membro della VI commissione (materie: attività culturali, istruzione e assistenza scolastica, ricerca scientifica, sport e turismo). Da qui ha contrastato le politiche sulla sanità decise da Zaia nell’ultimo decennio. Sempre in maniera concreta e mai ideologica.
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