Mose, Buson svela i rapporti con San Marino

Ieri in aula l’ex “contabile” della Mantovani. E a Venezia nuovi interrogatori per Baita e Minutillo
VENEZIA. Piergiorgio Baita e Claudia Minutillo di nuovo davanti ai pm dell’inchiesta Mose. I due ex manager rispettivamente di Mantovani e di Adria Infrastrutture, verranno sentiti nei prossimi giorni dai pm Stefano Ancilotto e Stefano Buccini. L’obiettivo degli interrogatori è quello di chiarire il loro ruolo rispetto alle contestazioni mosse dalla Procura di Venezia nell’ambito della secondo troncone d’inchiesta sulle tangenti Mose. Si tratta del filone relativo ai Grandi Accusatori, coloro che collaborando con la giustizia hanno permesso di portare alla luce il più grave caso di corruzione in Italia. I pm hanno chiuso le indagini e ora si apprestano a chiedere il processo; alcuni degli indagati, come appunto Baita e Minutillo, intendono però fornire precisazioni sulle loro effettive responsabilità.


Intanto ieri a San Marino, si è tenuta una nuova udienza del processo Mose bis che li vede sul banco degli imputati insieme a William Ambrogio Colombelli titolare dell’azienda Bmc, per la presunta evasione fiscale finalizzata a produrre i fondi neri destinati alle tangenti sulle paratie mobili. In mattinata c’è stata la deposizione dell’ultimo dei testi della lista, l’ex direttore amministrativo della Mantovani Nicolò Buson. L’uomo ha confermato sostanzialmente i rapporti con la Bmc di San Marino, almeno fino al 2009, quando la Repubblica del Titano è entrata nella black list. Bmc, secondo le accuse, era la cartiera attraverso cui venivano prodotte e usate false fatture che permettevano la formazione di riserve di denaro da destinare al pagamento delle tangenti. Secondo la ricostruzione emersa ieri in aula, Colombelli fu infastidito dalla rottura dei rapporti con i veneti e avrebbe insistito per avere comunque un riconoscimento monetario relativo all’attività svolta dalla Bmc. La prossima udienza è stata fissata per il 20 novembre: in quella sede potrebbe arrivare la sentenza nei confronti oltre che di Colombelli, anche di Minutillo (difesa dall’avvocato Carlo Augenti) e di Baita (avvocato Alessandro Rampinelli). E l’ingegnere della Mantovani ha anche un fronte lombardo aperto: l’inchiesta sull’appalto della piastra dell’Expo, con la richiesta di rinvio a giudizio arrivata a fine settembre per corruzione, ricettazione e turbativa d’asta.


Sabrina Tomè


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