Mose: «La Fip non ha nulla da temere»

PADOVA. Guerra legale per la progettazione delle cerniere che legano i cassoni e le paratie del Mose ai fondali delle quattro bocche di porto della laguna di Venezia: la Fip Industriale «non ha nulla da temere e attende con serenità il giudizio del tribunale civile di Padova. La General Fluidi ha ricevuto il giusto compenso pattuito per la commessa e ogni altra richiesta non è ammissibile».
A parlare sono gli avvocati Giovanni Scudier e Lucia Casella, in qualità di difensori di Fip Industriale di Selvazzano nella controversia promossa da General Fluidi avanti la sezione civile del tribunale padovano: il nostro giornale, ieri, ha anticipato la querelle, promossa dalla General Fluidi che ha chiesto un risarcimento danni di 600 mila. Il motivo? «La Fip industriale si è assunta indebitamente la paternità dei progetti oleodinamici con disegni tecnici, prototipo e risultati dei test di collaudo, realizzati da General Fluidi per il progetto del Mose di Venezia: tutto questo si configura come un’ipotesi di concorrenza parassitaria e quindi sleale», sostiene l’avvocato Biagio Pignatelli che tutela la General.
Immediata la replica, affidata allo studio Casella-Scudier.
«La società Fip Industriale Spa contesta integralmente la ricostruzione dei fatti e le pretese di General Fluidi srl; lo ha già fatto direttamente nei confronti della società interessata e lo farà naturalmente anche nella unica sede competente a discutere e decidere della vicenda, vale a dire il tribunale civile di Padova. General Fluidi ha instaurato un giudizio civile ed è in quella sede che Fip Industriale dimostrerà la totale infondatezza ed inconsistenza delle tesi di General Fluidi. Quel che è certo è che Fip Industriale non ha mai commissionato a General Fluidi né la progettazione, né la realizzazione di un sistema oleodinamico per i 178 gruppi di connettori di aggancio; tantomeno si è appropriata di alcunché, non essendoci del resto nulla di cui appropriarsi. General Fluidi ha collaborato con Fip Industriale per un periodo limitato quale fornitore di alcuni componenti e materiali, dopodichè Fip Industriale ha scelto di avvalersi di altri fornitori: questo è tutto. I tentativi di trarre profitto lamentando inesistenti danni verranno contestati e respinti nella competente sede processuale, così come verrà dimostrata l'infondatezza e la temerarietà delle accuse di concorrenza parassitaria, per le quali Fip Industriale adotterà ogni iniziativa a tutela del proprio buon nome e della propria immagine», affermano gli avvocati Lucia Casella e Giovanni Scudier.
La causa civile è iscritta a ruolo e gli atti di citazione già notificati: a luglio ci sarà la prima udienza, ma i tempi per dirimere la controversia rischiano di essere più lunghi di quelli di realizzazione del Mose: entro il 2015 le dighe mobili dovrebbero entrare in funzione.
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