Settantasei bovini morti in poche ore: uccisi dal fumo di oleandro bruciato

Settantasei bovini sono morti in poche ore in un allevamento del Padovano a causa dell’inalazione del fumo sprigionato dalla bruciatura di rami di oleandro in un campo adiacente. Le indagini veterinarie dell’Ulss 6 Euganea e dell’Università di Padova hanno confermato l’intossicazione da oleandrina, un caso mai documentato

Settantasei mucche sono morte a causa delle esalazioni da fumo di oleandro bruciato
Settantasei mucche sono morte a causa delle esalazioni da fumo di oleandro bruciato

Settantasei bovini morti contemporaneamente, improvvisamente e inspiegabilmente.

Scattano le indagini, poi la drammatica scoperta: sono stati uccisi dall’inalazione di oleandri inavvertitamente bruciati in un campo attiguo all’allevamento.

Per la prima volta in letteratura viene evidenziato che gli oleandri possono essere mortali non solo per ingestione ma anche per inalazione, tanto che una prestigiosa rivista internazionale dedica al tragico episodio – avvenuto in un allevamento del Padovano – un approfondito articolo scientifico.

E’ uno degli eventi più inaspettati e drammatici sul quale hanno indagato i veterinari dell’Ulss 6 Euganea, che domani, 12 dicembre, si ritroveranno insieme a medici, assistenti sanitari, infermieri, tecnici della prevenzione, biologi, psicologi, personale amministrativo, in assise a Piove di Sacco (Teatro Filarmonico Comunale, ore 9.00-13.00) in quella che sarà la Plenaria 2025 del Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 6 Euganea.

Attorno ad uno stesso tavolo si parlerà di medicina veterinaria, sicurezza ambientale, alimentare e sanità animale, epidemiologia, vaccini, screening, attività motoria, medicina legale, sicurezza sul lavoro.

Un appuntamento annuale, giunto alla sua quarta edizione, ormai consolidato che intende tracciare il punto nave, guardandosi “dentro” e “attorno”, accogliendo i nuovi assunti e guardando nel contempo “avanti”.

IL CASO OLEANDRINA

Era una domenica mattina quando giunse al Servizio Veterinario dell’Ulss 6 Euganea la telefonata che ci si augura di non ricevere mai: un allevatore della provincia di Padova segnalava che più di un terzo dei suoi duecento bovini da ingrasso erano morti improvvisamente e inspiegabilmente.

Drammatica la situazione che si presenta agli occhi dei veterinari: 76 animali morti, su un totale di 205.

Scatta l’indagine per capire: l’allevamento non è stato colpito da incendi o eventi atmosferici gravi, vengono effettuate indagini a campione e non si è in presenza di malattia.

Poi la tragica scoperta: da quanto riporta l’allevatore sono stati bruciati dei rami di oleandro, il fumo (per via della bassa pressione atmosferica) è entrato nella stalla e i bovini hanno manifestato difficoltà respiratorie. Il maggior numero di animali morti inoltre si trovava proprio in prossimità del punto di ingresso del flusso d’aria rispetto a dove era stata fatta la bruciatura.

Un familiare dell’allevatore, intervenuto subito dopo il fatto, ha accusato gli stessi sintomi ed è stato portato in ospedale, dimesso qualche ora dopo per miglioramento dei sintomi.

«La tossicità della pianta di oleandro è ben nota - sottolinea il dr. Anselmo Ferronato, direttore Servizio Veterinario Sanità Animale - ma neanche i libri di tossicologia riportano problematiche dovute all’esposizione al fumo derivato dall’oleandro.

Abbiamo così coinvolto l’Università degli Studi di Padova per approfondire il caso. Vengono quindi svolti esami autoptici su alcuni animali venuti a morte e diversi esami di approfondimento.

Con la collaborazione di diversi laboratori infine si riesce a confermare quanto ipotizzato: dagli esami istologici si vedono danni compatibili con intossicazione da oleandrina e la stessa molecola viene ritrovata in diversi organi.

Pochi mesi dopo questo sfortunato episodio, si arriva a pubblicare l’articolo “Case Report: Oleandrin intoxication by inhalation in beef cattle” sulla rivista scientifica Frontiers in Veterinary Science. Un lavoro nato dalla competenza, la curiosità e soprattutto la grande collaborazione tra numerosi professionisti coinvolti, tra i quali il fondamentale apporto del Dipartimento di Medicina Animale, Produzioni e Salute dell’Ateneo di Padova, una sinergia di cui il Servizio Veterinario della Ulss 6 Euganea è orgoglioso di far parte».



 

 

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