Nandrolone e steroidi nelle palestre del Veneto, ecco i nomi degli indagati
Tre indagati in provincia di Padova e uno a Treviso: a tutti vengono contestati, a vario titolo, i reati di ricettazione e utilizzo o somministrazione di farmaci, o di altre sostanze, al fine di alterare le prestazioni agonistiche, nonché l’importazione illegale e vendita di medicinali al pubblico senza autorizzazione

VENEZIA. Quattro perquisizioni in Veneto per un’indagine sul doping estesa in tutto il territorio nazionale.
Tre indagati in provincia di Padova e uno a Treviso: a tutti vengono contestati, a vario titolo, i reati di ricettazione e utilizzo o somministrazione di farmaci, o di altre sostanze, al fine di alterare le prestazioni agonistiche, nonché l’importazione illegale e vendita di medicinali al pubblico senza autorizzazione.
Sostanze come nandrolone, testosterone, ormone della crescita e steroidi anabolizzanti. Perquisizioni per Billy Iatrutti, 47 anni, originario di Anguillara Veneta, allenatore in varie palestre di Padova; Alessandro Bonello, 42 anni, di San Pietro Viminario; Marco Vason, 36 anni, di Galliera Veneta; Michele Modolo, 41 anni, di Codogné (Treviso).
l’indagine
La rete era composta da decine di italiani. L’indagine, iniziata nel 2018 grazie ai carabinieri di Ascoli, era partita da un soggetto sospettato di svolgere un’attività di commercio illecito di sostanze dopanti. L’inchiesta si è presto allargata a tutta Italia, consentendo di individuare decine di persone, atleti di varie discipline sportive e frequentatori di palestre, soliti all’acquisto e alla commercializzazione di farmaci con effetto dopante, importati da paesi dell’est Europa come la Bulgaria e la Polonia.
la rete
È stato possibile così ricostruire i ruoli e le funzioni degli indagati, residenti in trenta province e impegnati, con una struttura reticolare, a proporre tramite social network, sia a consumatori che a rivenditori al dettaglio, quantitativi di farmaci dopanti. È stato accertato che importavano illecitamente i farmaci dalla Bulgaria e dalla Polonia, per poi rivenderli in tutta Italia.
vendite online
Ancora una volta, come già dimostrato in inchieste analoghe, si sono rivelati decisivi i canali di vendita online, con le consegne direttamente a domicilio, come un normale pacco. Un giro nato nelle palestre tra gli appassionati di body building o, comunque, negli ambienti sportivi dilettantistici e che aveva ormai ramificazioni in tutto il territorio nazionale.
I carabinieri hanno quantificato, anche attraverso l’analisi di conti correnti, le transazioni avvenute sulle carte di pagamento e le spedizioni postali, con un giro d’affari stimato di oltre 500 mila euro l’anno. Sono state scoperte ricette mediche falsificate al fine di reperire ulteriori prodotti, provenienti dal circuito regolare nazionale. Questi documenti sono stati sequestrati con le 55 perquisizioni eseguite ieri mattina.
il giro veneto
L’inchiesta ha coinvolto anche il Veneto, con tre perquisizioni personali e domiciliari eseguite dai carabinieri di Padova e dai colleghi del Nas. I quattro indagati, che gareggiano in discipline sportive diverse tra loro, sono stati trovati in possesso di farmaci che ora verranno valutati attraverso una perizia.
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