Nei guai la Demo costruzioni gestita dai fratelli del sindaco

PRAMAGGIORE. Sconcerto nella comunità di Pramaggiore a seguito della notizia dell’inchiesta che ha coinvolto Giovanni Demo dell’omonima impresa di costruzioni che ha sede a Summaga di Portogruaro, è...
Di Rosario Padovano
MORSEGO F.GAVAGNIN PRAMAGGIORE OLTRE IL 2000 ....LEOPOLDO DEMO - Leopoldo Demo
MORSEGO F.GAVAGNIN PRAMAGGIORE OLTRE IL 2000 ....LEOPOLDO DEMO - Leopoldo Demo

PRAMAGGIORE. Sconcerto nella comunità di Pramaggiore a seguito della notizia dell’inchiesta che ha coinvolto Giovanni Demo dell’omonima impresa di costruzioni che ha sede a Summaga di Portogruaro, è gestita dai fratelli del sindaco di Pramaggiore, Leopoldo Demo.

«Non so se assolverli o meno», dice un imprenditore del paese «noi titolari di piccole aziende siamo ormai alla canna del gas, e pur di riuscire a pagare gli stipendi e le tasse, a volte si cercano tutte le soluzioni». «La Demo Costruzioni è una grossa realtà con decine di dipendenti», aggiunge l'imprenditore edile «certo è che, in determinate situazioni, il passo tra lecito ed illecito è talmente breve che spesso uno non se ne accorge. Mi dispiace comunque e mi auguro che si tratti di una situazione risolvibile, perché ora ci sono decine di famiglie con il fiato sospeso».

Leopoldo Demo ha rilasciato una breve dichiarazione, giovedì sera, mentre si stava scatenando la ridda di voci su possibili ramificazioni in Veneto dell’inchiesta partita da Gorizia. «So che nei giorni scorsi è arrivato un avviso di garanzia, per quest’inchiesta e che è stata eseguita una perquisizione. Di più non so nemmeno io», le parole del sindaco, il cui nome, è giusto sottolinearlo, è estraneo al Coffee Break, nome in codice dato all’inchiesta. Igor Visentin, capogruppo in consiglio a Pramaggiore, teme però contraccolpi dal punto di vista politico: «Non vorrei», sottolinea l’ex sindaco «che questa vicenda venga strumentalizzata da parte dell’opposizione che già in passato ha fatto ricorso ai colpi bassi».

Il riferimento è all’ex consigliere Ornella Boattin, che il centrodestra teme possa scatenare una bagarre in paese su quest’argomento. La vicenda Demo sembra il pretesto giusto per scatenare la bagarrein consiglio comunale. Il centrodestra si è già schierato compatto a difesa del primo cittadino. «Aspettiamo l'evolversi di questa situazione che è appena agli inizi», riferisce la maggioranza «bisogna aver fiducia nell'operato della magistratura ed in quello della Guardia di Finanza; ma soprattutto essere certi che l'azienda Demo non abbia compiuto consapevolmente ciò di cui è accusata, visto peraltro le dichiarazioni che hanno apprezzato sia l'operato della ditta che la sua professionalità». A Pramaggiore dunque prevale la prudenza ma la preoccupazione è evidente.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova