No global alla centrale di Fusina «Utilizza carbone, va chiusa»

Fusina. «Siamo l’antidoto al capitalismo». È lo striscione appeso ieri mattina dalle “tute bianche” nella centrale elettrica Palladio di Fusina, la quinta per grandezza in tutta Europa, da oltre i cento attivisti e attiviste dei centri sociali del Nordest. Ieri mattina dopo aver bloccato il cancello di ingresso i giovani ambientalisti sono entrati nell'immensa struttura alimentata con 700 tonnellate di carbone al giorno. Con l’obiettivo di bloccare la centrale, i manifestanti in tuta bianca sono saliti su una delle strutture più alte per calare striscioni e occupare i nastri trasportatori del carbone.
Il primo striscione recitava "One solution: revolution" a significare che per la vita delle persone non si possono accettare compromessi. «Vogliamo la dismissione immediata di questa e di tutte le fabbriche a carbone d'Europa» hanno chiesto gli attivisti a gran voce. L'iniziativa ha determinato lo spegnimento della caldaia, specialmente per motivi di sicurezza, con una sensibile diminuzione della produzione. Si tratta della quinta centrale più grande d'Europa che macina migliaia di tonnellate di carbone al giorno. L'azione si inserisce nel percorso di avvicinamento al Venice Climate Meeting che si svolgerà a Venezia il prossimo 4 e 5 aprile. Gli ambientalisti con le tute bianche simbolo delle proteste per il clima, sono arrivati attorno alle dieci del mattino e sono andati via attorno alle 15.
Dopo qualche ora è arrivata una nota di Enel Produzione in cui ripete di aver «già effettuato richiesta formale per anticipare la dismissione della centrale a carbone entro il 2023». Enel ricorda non solo di aver «presentato il progetto per la riconversione del sito con un impianto a gas ad altissima efficienza, indispensabile per assicurare la cessazione della produzione a carbone e la gestione in sicurezza della rete elettrica», ma anche di voler presto installare pannelli fotovoltaici all’interno del sito di Marghera «come parte della più generale iniziativa di sviluppo di nuova capacità rinnovabile su tutto il territorio italiano». —
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