Notte di sangue a Padova, catturati tutti gli assassini

Polizia e carabinieri calano in forze in città. La notte di sangue ha scosso le coscienze e mosso la politica che ha chiesto uno sforzo straordinario alle forze dell'ordine. Cinquanta poliziotti e altrettanti carabinieri verrano dislocati da subito in città: 15 pattuglie in più ogni notte. Intanto è stato catturato anche l'assassino dell'Arcella: era già scappato in Francia
I carabinieri pattugliano l'Arcella
I carabinieri pattugliano l'Arcella
PADOVA. Sono stati individuati tutti i responsabili degli omicidi dei due immigrati avvenuti la notte del 2 ottobre a Padova, in due quartieri diversi della città. Nelle ultime ore è stato fermato nel padovano un quarto uomo accusato di aver partecipato all'assassinio del marocchino Khalid Anoir, 19 anni, ucciso con una coltellata; mentre al confine di Frejus con la Francia è stato bloccato il presunto

omicida del tunisino Khaled Chokri (35), sgozzato con un coccio di bottiglia.


In entrambi gli episodi gli investigatori, polizia e carabinieri, avevano già in mano i nomi dei responsabili poche ore dopo la scoperta dei cadaveri.


Appena 24 ore dopo, la squadra mobile di Padova aveva fermato tre giovani connazionali di Anoir in un appartamento di Brusegana dove sono stati sequestrati anche alcuni abiti sporchi di sangue. All'appello mancava però una quarta persona che, dalle testimonianze raccolte anche da un altro tunisino rimasto ferito nell'aggressione, era presente la notte dell'omicidio. L'uomo è stato localizzato dalla Polizia di Stato in un appartamento di Brusegana, non lontano da quello dove erano stati fermati gli altri tre indagati. Si tratta di un marocchino clandestino di 30 anni con precedenti per lesioni e droga.


Chiuse le indagini anche per l'omicidio di Chokri. I carabinieri sono riusciti, grazie alla testimonianza di un tunisino a risalire al nome del presunto assassino che era già fuggito in Francia, a Lione. La pressione degli investigatori sui parenti dell'uomo, residenti nella città transalpina, ha fatto in modo che l'indagato rientrasse in Italia: al confine lo attendevano i militari dell'Arma che gli hanno notificato il decreto di fermo. Si tratta di un tunisino clandestino Moncef Hfdhi (32 anni), con precedenti per droga. Nella stessa indagine è stato invece denunciato per favoreggiamento un altro magrebino. L'omicidio, secondo quanto si è appreso, sarebbe maturato per le critiche mosse da Chokri a Hfidhi nel periodo in cui entrambi erano in carcere. Chokri avrebbe fatto presente al connazionale che era stato particolarmente scorretto con lui. Tra i due immigrati, entrambi piuttosto alticci dopo aver trascorso la serata a bere e mangiare insieme, è nata una lite poi

degenerata.

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova