O le braciole o Red Canzian. E la sagra si fa vegana
«Suono soltanto se quella sera il menu è vegano» ha detto il cantante che è vegano per motivi etici. Gli organizzatori della Festa dello Sport di San Vendemiano si sono adeguati

Red Canzian
TREVISO. Non sarà la carne alla brace a fermare la musica di Red Canzian. Anzi, le note del bassista e cantante dei Pooh spegneranno, per una sera, le braci roventi della sagra: «Suono soltanto se quella sera il menu è vegano» ha detto Canzian, che da oltre vent’anni non mangia carne e dal 2009 è vegano per motivi etici. Gli organizzatori della Festa dello Sport di San Vendemiano, che lo avevano invitato per lunedì 13 luglio, hanno risposto «obbediamo»: per una sera, vietate costicine e braciole, tra gli stand della sagra paesana solo proteine vegetali.
La querelle si è chiusa (subito) con una stretta di mano tra staff del cantante e organizzatori della festa, resta da vedere se il pubblico, abituato alle sagre ad alta vocazione carnivora dei paesi di Marca, accetterà di buon grado di privarsi della carne alla brace per ascoltare le note di Canzian. Il musicista il 13 luglio si esibirà con il suo “Istinto delle Stelle”, album solista e racconto della sua storia personale degli ultimi cinquant’anni.
Il rischio di un incidente diplomatico, dopo l’invito della “Festa dello Sport”, è stato concreto: «Non potevamo andare a una festa che per tradizione cucina carne alla brace» spiega l’entourage dell’artista «quindi Red ha avuto un’idea. Trasformiamo la serata in “concerto vegan”, o non se ne fa niente». E così, per la prima volta nella storia della sua festa San Vendemiano cancellerà dai menu tutti i prodotti di origine animale. Non solo carne e pesce ma anche latticini, uova, miele e pappa reale. I fagioli andranno a ruba.
«Lo abbiamo fatto volentieri» spiega il sindaco di San Vendemiano, Guido Dussin (che non è vegano né vegetariano). «Canzian ha avuto un’ottima idea, per noi sarà l’occasione di conoscere queste nuove proteine, e offrire una serata alternativa a chi ha una sensibilità accentuata nei confronti degli animali». Il suo Comune, tra l’altro, è la patria di Ecor, una delle maggiori aziende italiane di prodotti biologici e biodinamici: «Ed era già uno sponsor della nostra sagra. Per quel giorno, ci affideremo ai suoi cuochi».
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