Osculati: il governo ha fatto zero
«Paghino tutti», l'economista boccia la manovra

Gianemilio Osculati
PADOVA.
«La manovra? E'davvero un miracolo in negativo: come fare zero al Totocalcio. E' difficile mettere insieme un provvedimento che non ha nulla di equo, nè di efficace, dà poco gettito ed è per giunta indigeribile». Gianemilio Osculati non ha bisogno di presentazioni nel mondo dell'economia. Dopo 25 anni di McKinsey, ha fondato la società di consulenza Valore, sbarcata a Nordest, e gira anche qui dando consigli alle imprese su come affrontare questi momenti difficili. Ma è convinto che il peggio, oggi, lo mostri il governo con questa manovra che, dopo un'altalena di misure, sembra non andare da alcuna parte con i mercati che continuano a picchiare sull'Italia. Quando gli si chiede quali misure di correzione immagini, risponde: «È come nelle aziende quando si tratta di fare un vero e proprio turnaround: si comincia dai dipendenti, poi gli azionisti, i fornitori, i creditori e, infine, il management».
Ma chi paga il conto?
«Purtroppo l'entità della manovra impone una sola risposta: devono pagare tutti o quasi. Detto questo si possono fare dei distinguo».
Cioè?
«I primi a pagare devono essere coloro che vivono a spese del sistema».
A chi pensa?
«Penso ad esempio ai pensionati sotto i 65 anni, cioè quasi la metà della platea dei pensionati Inps. E poi coloro che hanno trattamenti di invalidità, indennità di accompagnamento».
Che significa pagare?
«Che a questi deve essere chiesto un contributo magari del 10%. E per l'invalidità si potrebbe immaginare una misura simile a meno che chi ha la pensione non accetti di sottoporsi a visita».
E le pensioni di anzianità? Non sono anche esse un modo di vivere a spese della collettività?
«Sì, ma penso che qui il provvedimento dovrebbe essere generalizzato, cioè promuovere un aumento dell' età pensionabile volontario. Ad esempio offrendo, a chi ha il diritto di andare in pensione nei prossimi anni, la restituzione in busta paga di parte dei contributi Inps».
Dimentica gli evasori: chi più di essi vive alle spalle della collettività?
«Certo che non dimentico. Ma la misura più efficace è quella della denuncia da parte dei cittadini. Insomma la delazione, ed in più bisognerebbe cominciare ad affrontare l'elusione. Ci sono settori, come quello agricolo, che praticamente non pagano l'Iva».
Il governo ha annunciato un aumento dell'Iva...
«Certo che ci vuole. Ed anche una patrimoniale che colpisca le ricchezze dei vivi ma anche ma quelle in successione. E' stato sbagliato togliere l'imposta sulle eredità, così come è stato un errore togliere l'Ici dalla prima casa, putroppo bisogna tornare indietro e in fretta, con una manovra decisa: non possiamo essere attaccati al respiratore Bce. L' Europa prima o poi ci manderà non più soltanto le sue richieste ma l'articolato vero e proprio da approvare».
L'Europa chiede però sviluppo, misure strutturali...
«Infatti, una volta varata la manovra si può discutere di provvedimenti come l'abolizione delle provincie, revisioni dell'assetto costituzionale e un taglio nei costi della politica. Insomma si può avviare un discorso che la renda più digeribile e affronti nel tempo nodi più complicati da sciogliere».
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