Padova, intifada studentesca: occupato il cortile del Bo
Gli studenti e le studentesse di Padova si uniscono “all'Intifada studentesca” in Italia, seguendo l'esempio di altre città come Bologna, Roma, Napoli e Palermo

“Dopo Bologna, Roma, Napoli e Palermo anche Padova si aggiunge all’Intifada studentesca in Italia, come altre Università faranno in queste ore”.
Studenti e studentesse hanno scelto di seguire l’esempio dei campus statunitensi, occupando Palazzo Bo per ottenere il boicottaggio accademico al Senato Accademico del 14 maggio.
“L’ingresso dell’esercito israeliano a Rafah, che segna l’avvio della fase finale del genocidio, deve spingerci a dare tutto quello che possiamo per fare pressione sulle università e sul governo. Ora è il momento di scendere in piazza per fermare concretamente il massacro.”

Spiega così uno degli studenti che, dopo le assemblee organizzate nei vari dipartimenti si prepara a trascorrere la notte in accampata proprio nel cortile di Palazzo Bo.
La protesta mira alle radici del supporto occidentale ad Israele, con gli studenti che invitano ad unirsi a loro chiunque voglia opporsi alle politiche di guerra del governo Meloni.
Si legge nel comunicato stampa ufficiale degli studenti: "dalle università rilanciamo l’appello alla mobilitazione in ogni settore. L’Italia, già a capo della missione Aspides in Mar Rosso e base logistica militare importante per la NATO, deve annullare l'Accordo di Cooperazione con Israele nel campo della Ricerca e dello Sviluppo Industriale, Scientifico e Tecnologico. Al MUR chiediamo anche l'istituzione di un fondo per finanziare misure di sostegno per studenti, ricercatori e docenti palestinesi affinché possano continuare a svolgere la propria attività accademica presso enti di ricerca italiani”.
Il commento del ministro Nordio
«Non esistono zone franche rispetto alla legge, quando vi è violazione deve intervenire la magistratura: le norme vanno applicate. Non spetta al ministro di Giustizia intervenire: la manifestazione del pensiero è assolutamente libera, soprattutto quando dissenziente, ma dev’essere rispettosa della legge». Così il ministro di Giustizia, Carlo Nordio sull’occupazione del cortile del Bo di Padova da parte di un gruppo di studenti con le tende della “Intifada studentesca contro la repressione del dissenso”, come l’hanno chiamata gli organizzatori, che vogliono discutere di Palestina e all’ateneo patavino chiedono il boicottaggio totale delle università israeliane, sulla scia di tante altre simili proteste nel mondo.
Il ministro non parla di sgombero o denunce, ma certo non “dà licenza” di occupazione.
I temi del giorno irrompono così nel corso della conferenza stampa al termine del G7 della Giustizia, che per due giorni Venezia ha ospitato, riunendo i ministri di Usa, Canada, Regno Unito, Francia, Germania, Giappone, Italia.
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