Padrino di battesimo, è bufera su Riina jr.

Per farlo ha ottenuto la cresima da un prete padovano. L’ira del vescovo di Monreale: «È intollerabile»
Di Enrico Ferro
20080228 - SULMONA - L'AQUILA - CLJ - MAFIA: RIINA JR; SORRIDE AI FOTOGRAFI MA NON PARLA. Giuseppe Salvatore Riina, figlio terzogenito del boss di Corleone Toto' Riina, esce oggi dal carcere di Sulmona (L'Aquila). Riina ha percorso a piedi cento metri dal carcere alla ''Mercedes'' dove lo attendevano la madre, un'altra donna e il cognato. Ai cronisti ha detto, sorridendo, di non avere ''nulla da dichiarare''. Poi si e' rivolto a un fotografo al quale era caduta per terra la fotocamera e, sempre sorridendo, gli ha ..detto: ''Stai attento che rompi la macchina''. Quindi ha abbracciato chi lo stava aspettando - prima l'uomo e subito dopo la madre - e poi e' salito sull'auto che si e' subito allontanata...ANSA/MASSIMILIANO SCHIAZZA/DRN
20080228 - SULMONA - L'AQUILA - CLJ - MAFIA: RIINA JR; SORRIDE AI FOTOGRAFI MA NON PARLA. Giuseppe Salvatore Riina, figlio terzogenito del boss di Corleone Toto' Riina, esce oggi dal carcere di Sulmona (L'Aquila). Riina ha percorso a piedi cento metri dal carcere alla ''Mercedes'' dove lo attendevano la madre, un'altra donna e il cognato. Ai cronisti ha detto, sorridendo, di non avere ''nulla da dichiarare''. Poi si e' rivolto a un fotografo al quale era caduta per terra la fotocamera e, sempre sorridendo, gli ha ..detto: ''Stai attento che rompi la macchina''. Quindi ha abbracciato chi lo stava aspettando - prima l'uomo e subito dopo la madre - e poi e' salito sull'auto che si e' subito allontanata...ANSA/MASSIMILIANO SCHIAZZA/DRN

PADOVA. Padrino: chi presenta al sacerdote un bambino da battezzare o da cresimare, diventandone il responsabile spirituale. Due righe sotto: capo mafioso. Imprigionato in questa duplice definizione sancita nero su bianco da ogni vocabolario, Giuseppe Salvatore Riina, figlio del capo dei capi di Cosa Nostra, finisce ancora una volta per creare scandalo. Stavolta c’è di mezzo un battesimo, quello di sua nipote. Rito celebrato il 29 dicembre scorso a Corleone, dopo aver faticosamente ottenuto il permesso di tornare in Sicilia per le feste di Natale dal Tribunale di Sorveglianza. Monsignor Michele Pennisi, vescovo di Monreale, saputa la notizia è andato su tutte le furie: «Consentire al figlio di Riina di fare il padrino di battesimo è stata una scelta censurabile e quanto meno inopportuna, che io non approvo». Si scopre così che dopo aver abbandonato la facoltà di Giurisprudenza Riina junior, sorvegliato speciale eccellente a Padova, ha deciso di abbracciare un percorso di fede. Non più di qualche mese fa don Daniele Marangon, parroco di Sacro Cuore, gli ha conferito la Cresima. È vero che le porte della Chiesa sono sempre aperte ma oggi quel pezzo di carta che certifica il sacramento imbarazza la Diocesi padovana. Perché ha il sapore amaro di un inchino.

«Vi prego, ho già ricevuto decine di telefonate. Vi ringrazio per l’attenzione ma vi pregherei di sentire l’ufficio stampa della Diocesi». Don Daniele Marangon, parroco di periferia, non perde il tradizionale aplomb quando riceve l’ennesima richiesta di intervista da parte di un giornalista. Con il sorriso sulle labbra rimanda alla sua Diocesi. Eccola dunque la posizione della Curia: «Giuseppe Salvatore Riina ha ricevuto la cresima lo scorso dicembre dopo un lungo percorso di preparazione condotto in riservatezza. Al termine di questo ha ricevuto un certificato di cresima come da prassi. Su quanto è successo poi nella Diocesi di Monreale stiamo verificando e daremo comunicazione a tempo debito».Ieri Salvuccio non s’è visto nella sede dell’associazione di volontariato di Tina Ciccarelli, la stessa che sette anni fa gli ha spalancato le porte di Padova garantendogli un posto come volontario. Travolto dall’ennesimo scandalo ha forse preferito rimanere lontano dai riflettori, ritirandosi nel suo appartamento all’Arcella. «Mi sembra si tratti di una polemica inutile riguardo a una scelta fatta in ambito familiare e comunque autorizzata» dice Francesca Casarotto, avvocato del foro di Vicenza che lo segue da anni. «L’ho sentito al telefono. Non è preoccupato ma più che altro dispiaciuto. È una polemica inaspettata perché riguarda una scelta personale e peraltro autorizzata. Insomma, è tutto alla luce del sole».

«Tu sei sangue puro». Sangue di Corleone. Così nel 2000 Ninetta Bagarella rincuorava “u picciriddu”, Giuseppe Salvatore, terzogenito e figlio prediletto di Totò Riina. Salvuccio ha scontato quasi otto anni di carcere per associazione a delinquere di stampo mafioso e sta cercando di rifarsi una vita a Padova nonostante il regime di libertà vigilata. Il figlio del boss non ha mai rinnegato la famiglia. Lui era stato scelto come successore dal padre. Riina junior viene menzionato varie volte nel provvedimento con il quale i sostituti procuratori di Palermo Caterina Malagoli, Sergio Demontis e Gaspare Spedale hanno disposto il fermo di alcuni presunti esponenti di spicco del mandamento mafioso di Corleone. È l’inchiesta che portò a ipotizzare un possibile attentato al ministro dell’Interno Angelino Alfano “colpevole”, a loro dire, di avere aggravato il regime di carcere duro al 41 bis.

Giuseppe Salvatore Riina non è indagato ma, secondo i carabinieri di Monreale, alcuni indagati gli avrebbero garantito aiuti economici. Negli atti dell’inchiesta viene indicato anche come l’unico in grado di fare da garante ai patti stipulati anni prima tra i Riina e la famiglia Di Marco. Quello appena trascorso è stato un anno denso di impegni per il rampollo di Corleone. L’uscita del suo libro «Riina, family life» in cui racconta la storia della sua famiglia e la presentazione del volume nel corso di una puntata di «Porta a Porta», l’ha rilanciato alla ribalta nazionale. Ora questa nuova fase con il percorso di fede. Sempre a Padova.

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