Palazzo ex Ferrovie, scatta l’inchiesta
VENEZIA
L’istituzione di una commissione consiliare di inchiesta «per l’accertamento della procedura di acquisto del copmplesso immobiliare denominato ex palazzo compartimentale delle Ferrovie» è stata chiesta con un disegno di legge depositato ieri in Consiglio regionale per iniziativa di consiglieri del centrosinistra ma anche di due della maggioranza. Primo firmatario Pietrangelo Pettenò di Sinistra Veneta; gli altri consiglieri di opposzione sono Laura Puppato, Gustavo Franchetto, Piero Ruzzante, Diego Bottacin, Graziano Azzalin, Gennaro Marotta, Lucio Tiozzo, Franco Bonfante e Andrea Causin; i due consiglieri di maggioranza sono Moreno Teso del Pdl e Giovanni Furlanetto della Lega. Nella relazione il ddl ripercorre le fasi di questa compravendita, partendo dalle prime trattative nel 2001 tra gli emissari della giunta Galan e la società Grandi Stazioni, proprietaria dell’immobile, il cui amministratore delegato era allora Massimo Caputi. All’epoca l’immobile era stimato 65 miliardi di lire. L’acquisto maturò soltanto nel 2007, con un altro amministratore delegato, ma al prezzo di 69,5 milioni di euro, neanche riferiti allo stabile intero: il piano terra, adibito a negozi, è rimasto di proprietà di Grandi Stazioni e con l’apertura di un galleria che immetterà direttamente sui binari dove arriverà il metrò regionale e la costruzione del ponte di Calatrava che dà accesso diretto a piazzale Roma, ha un valore commerciale schizzato alle stelle. La relazione menziona anche lo strano caso della mediazione di 1.628.400 euro pagata da Grandi Stazioni a Gian Michele Gambato, presidente di Sistemi Territoriali, società regionale, per una compravendita in cui fu la stessa Regione a sborsare i quattrini. Mediazione che non risultava al notaio al momento della stipula. La commissione dovrà accertare: 1) le eventuali inadempienze degli uffici regionali; 2 le modalità e le procedure dell’istruttoria; 3) i comportamenti e le responsabilità della giunta regionale circa la procedura d’acquisto; 4) ogni altro ulteriore elemento che possa emergere durante i lavori della commissione. La commissione sarà composta da nove consiglieri regionali (cinque di maggioranza e quattro di minoranza) e dovrà concludere i lavori entro tre mesi dalla data dell’istituzione.
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